18 aprile 2024 – 08:59
Franco Basaglia, il celebre psichiatra che ha rivoluzionato il trattamento delle malattie mentali in Italia con la legge Basaglia del 1978, sosteneva che da vicino nessuno può essere considerato normale. Questo concetto si riflette perfettamente nell’ex manicomio di Aversa, trasformato in seguito in un ospedale psichiatrico giudiziario Opg, luogo che racchiude al suo interno una molteplicità di storie peculiari e spesso oscure.La storia di questo istituto affonda le sue radici nel lontano 1813, quando fu deciso di trasferire 40 pazienti maschi dall’Ospedale degli Incurabili di Napoli a Aversa. La scelta dell’ubicazione non fu casuale: la posizione equidistante tra Napoli e Caserta facilitava gli spostamenti, mentre la presenza di ampi spazi verdi consentiva l’applicazione di terapie innovative per l’epoca.Col passare degli anni, l’ex manicomio assunse diverse funzioni: da asilo per accogliere individui emarginati dalla società a struttura dedicata ai detenuti ritenuti affetti da disturbi mentali. Nel corso della sua lunga storia, ha ospitato personaggi sinistri come Leonarda Cianciulli, nota come la “saponificatrice di Correggio”, e Franco Percoco, conosciuto come il “mostro di Bari”.Nel 1980 l’istituto è stato trasformato in un Opg e ha continuato ad operare fino al 2016. Attualmente, al primo piano della struttura è presente un museo che narra le pratiche terapeutiche e le credenze legate alla psichiatria e alla criminologia dei tempi passati. Un luogo che testimonia non solo la complessità delle malattie mentali ma anche i cambiamenti radicali avvenuti nel campo della salute mentale nel corso dei secoli.In conclusione, l’ex manicomio di Aversa rappresenta un crocevia di storie umane intense e drammatiche, simbolo delle sfide affrontate nella gestione delle malattie mentali e dell’evoluzione delle pratiche terapeutiche nel corso della storia italiana. Un luogo carico di significati profondi che invita alla riflessione sul concetto stesso di normalità e sulla complessità dell’animo umano.