L’università di Bari e Torino non partecipano alla ricerca con Israele, contestata dagli studenti.

Date:

10 aprile 2024 – 08:30

Durante il senato accademico straordinario convocato il 9 aprile dal rettore dell’Università di Bari Stefano Bronzini, è emersa la decisione ufficiale dell’ateneo di non partecipare al bando del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Maeci. Tale bando mirava alla promozione della collaborazione scientifica, tecnologica e industriale tra l’Italia e Israele attraverso la presentazione di progetti congiunti. La scelta dell’Università di Bari di astenersi da questa iniziativa evidenzia una posizione decisa e riflessiva rispetto alle dinamiche geopolitiche e alle controversie che coinvolgono i due Paesi. Questo gesto rappresenta un segnale chiaro della volontà dell’ateneo pugliese di mantenere una neutralità etica e politica in un contesto internazionale complesso e delicato.La decisione di non partecipare al bando Maeci sottolinea anche l’importanza attribuita dall’Università di Bari alla coerenza con i valori etici e ai principi fondamentali che guidano la sua missione istituzionale. In un momento in cui le relazioni internazionali sono caratterizzate da tensioni e conflitti, la scelta di non intraprendere collaborazioni che potrebbero sollevare questioni etiche o morali rilevanti dimostra un elevato grado di responsabilità e sensibilità da parte dell’ateneo.Questa presa di posizione potrebbe avere ripercussioni significative sulle relazioni accademiche e scientifiche dell’Università di Bari, ma allo stesso tempo potrebbe consolidare la reputazione dell’istituzione come promotrice dei valori della ricerca etica e responsabile. Il dibattito su queste tematiche rimane aperto all’interno della comunità accademica, con diverse opinioni che si confrontano sulle implicazioni pratiche ed etiche delle collaborazioni internazionali in ambito scientifico.In conclusione, la decisione dell’Università di Bari di non partecipare al bando Maeci rappresenta un importante punto di svolta nella politica accademica dell’ateneo, evidenziando la volontà di perseguire obiettivi scientifici in linea con valori etici condivisi a livello globale.

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