martedì 19 Agosto 2025
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Appello Papa: per l’Ucraina, il bene comune al centro dei negoziati.

Nell’aria di Castel Gandolfo, durante la preghiera dell’Angelus, il Pontefice ha espresso un profondo anelito alla risoluzione pacifica del conflitto che dilania l’Ucraina e coinvolge la Russia.

Più che una semplice speranza, si è trattato di un esplicito auspicio rivolto ai negoziati in atto, affinché possano culminare in un accordo duraturo e significativo.

La riflessione papale, tuttavia, trascende la mera speranza di un cessate il fuoco.

Essa si concentra con forza sul principio guida che dovrebbe illuminare ogni fase dei colloqui: il bene comune.
Non il tornaconto di una parte o dell’altra, né l’affermazione di ambizioni geopolitiche, ma il benessere integrale dei popoli coinvolti.

Un bene comune che implica la sicurezza, la dignità, la giustizia e la possibilità di un futuro prospero per tutti.
Questo appello non è un semplice invito alla concordia, ma una precisa indicazione etica.

In un contesto segnato dalla sofferenza, dalla distruzione e dalla disperazione, la prospettiva del bene comune si configura come un faro che guida verso una soluzione giusta e duratura.
Richiede, implicitamente, un ripensamento delle priorità, un’apertura al dialogo genuino e un’autentica volontà di compromesso.
Il concetto di “bene comune” non si limita alla cessazione delle ostilità.
Esso comprende la ricostruzione delle infrastrutture distrutte, il sostegno alle vittime della guerra, la garanzia dei diritti umani e la promozione di un processo di riconciliazione che possa sanare le ferite profonde lasciate dal conflitto.
Implica, inoltre, un impegno a superare le divisioni ideologiche e politiche che hanno contribuito all’escalation della crisi.

Il Pontefice, con questo appello, si pone come voce profetica, ricordando che la vera vittoria non si misura in termini di conquiste territoriali o di supremazia militare, ma nella capacità di costruire un futuro di pace, giustizia e prosperità per tutti i popoli coinvolti.

Un futuro in cui la dignità umana sia al centro di ogni decisione e in cui il bene comune sia il principio ispiratore di ogni azione.

L’invito è a mettere da parte l’interesse personale e il particolarismo, per abbracciare una visione più ampia e inclusiva, orientata al servizio e alla promozione del bene di tutti.

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