mercoledì 27 Agosto 2025
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Sedimenti Dragati: Un Accordo Virtuoso per i Porti Liguri

La sinergia tra le Autorità Portuali del Mar Ligure Occidentale e del Mar Ligure Orientale si concretizza in un accordo strategico, un esempio virtuoso di economia circolare applicata a progetti infrastrutturali di rilevanza nazionale.

L’intesa, formalizzata in linea con le disposizioni dell’articolo 5 del decreto-legge n.
153 del 17 ottobre 2024, disciplina il riutilizzo dei sedimenti derivanti dalle operazioni di dragaggio che interessano i porti della Spezia e Marina di Carrara, destinandoli alla costruzione della nuova diga foranea di Genova.

Lungi dall’essere una semplice operazione tecnica, questo accordo rappresenta una visione condivisa che integra profondamente lo sviluppo portuale con la salvaguardia dell’ambiente.

La prima fase del progetto prevede il recupero e la riqualificazione di 500.000 metri cubi di materiale dragato già caratterizzato, con l’impegno a conferire ulteriori volumi nei trienni successivi (2025-2027).
Questo approccio riduce drasticamente la necessità di ricorrere allo smaltimento in discarica e, parallelamente, minimizza l’estrazione di nuove risorse vergini, contribuendo a un modello di sviluppo più sostenibile.
Il presidente dell’Adsp del Mar Ligure Occidentale, Matteo Paroli, sottolinea come l’accordo rappresenti un “modello di visione condivisa” che lega indissolubilmente la crescita portuale alla responsabilità ambientale.
Non si tratta solo di un vantaggio economico, ma anche di un investimento nel futuro del territorio.
La diga foranea, realizzata in parte con sedimenti dragati, diventerà un simbolo tangibile dell’impegno delle istituzioni liguri verso la transizione ecologica.

Il commissario straordinario dell’Adsp del Mar Ligure Orientale, Bruno Pisano, esprime la sua soddisfazione, evidenziando l’importanza dell’accordo per i progetti di sviluppo del porto della Spezia.
Il problema del dragaggio è una questione urgente e prioritaria per il sistema portuale ligure, e questo accordo costituisce una soluzione pragmatica e innovativa.
L’iniziativa si configura come un caso unico nel panorama italiano, testimoniando la capacità delle istituzioni liguri di collaborare attivamente e di tradurre in pratica i principi dell’economia circolare.
Il riutilizzo dei sedimenti dragati non solo risolve un problema ambientale, ma crea anche opportunità economiche, riducendo i costi di costruzione della nuova diga e generando benefici per l’intera filiera portuale.
L’accordo segna un passo significativo verso un modello di sviluppo più resiliente, efficiente e rispettoso dell’ambiente, aprendo la strada a future sinergie tra le Autorità Portuali liguri e altre realtà portuali italiane.
La gestione virtuosa dei sedimenti dragati, trasformati da scarti a risorse preziose, incarna un nuovo paradigma per lo sviluppo infrastrutturale sostenibile.

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