25 aprile 2024 – 13:35
Il Presidente della Regione, insieme al Sindaco, alle autorità e ai cittadini, si sono riuniti oggi per commemorare il 25 aprile, anniversario della Liberazione a Civitella in Val di Chiana. Ottant’anni fa, questa comunità fu vittima di una terribile strage nazifascista, un evento che segnò profondamente la storia locale. Le atrocità compiute contro la popolazione inerme non si limitarono a Civitella, ma si estesero anche a Cornia e San Pancrazio, dove oltre settanta persone furono brutalmente uccise.Le stragi del giugno del ’44 rappresentano una pagina oscura della nostra storia, con circa 250 vittime innocenti che pagarono con la vita l’odio e la violenza dei nazifascisti. Oggi, qui a Civitella, è importante ricordare tutte le vittime dei crimini di guerra perpetrati sul suolo italiano e all’estero durante quel periodo buio.La Toscana è stata una delle regioni più colpite dalla barbarie nazifascista, con migliaia di episodi documentati di eccidi e rappresaglie. Questi gravissimi crimini di guerra non possono essere giustificati in alcun modo: l’uccisione di ostaggi e prigionieri inermi rappresenta una violazione delle regole internazionali e dell’onore militare.I nazifascisti cercavano di seminare terrore attorno ai partigiani per proteggere la loro ritirata, instaurando un regime basato sulla paura e sull’oppressione della popolazione civile. Le stragi come quella di Marzabotto sono state seguite da tentativi indegni da parte della propaganda fascista di negare i fatti accaduti. È fondamentale mantenere viva la memoria di quegli eventi tragici e delle vittime che hanno pagato il prezzo più alto per la libertà.Il cammino verso la Liberazione è stato segnato da una lunga scia di sangue versato dai martiri che hanno sacrificato le loro vite in nome della giustizia e della libertà. L’Italia fascista ha condotto il Paese in una guerra ingiusta senza rispetto per coloro che vi hanno preso parte. La nascita della Resistenza ha rappresentato un riscatto morale per il nostro Paese, un movimento che ha restituito i valori nascosti dalla dittatura: libertà al posto dell’oppressione, fraternità al posto dell’odio razziale e democrazia al posto della sopraffazione.