domenica 7 Settembre 2025
20.7 C
Trieste

Espulsione Bengalese: Identità, Sicurezza e il Futuro dell’Italia

La vicenda che ha portato all’espulsione di un cittadino bengalese solleva questioni complesse e urgenti relative alla sicurezza, all’identità nazionale e all’integrazione culturale.

L’episodio, innescato da presunti atti di intimidazione rivolti alla mia persona in relazione alla regolamentazione delle strutture di culto non autorizzate e all’applicazione di norme riguardanti l’abbigliamento che nega l’accesso agli edifici pubblici con il volto integralmente coperto, rappresenta un campanello d’allarme.
Ritengo imprescindibile un’azione politica coordinata con il mio partito, la Lega, per rafforzare il quadro normativo esistente.

Le attuali disposizioni legislative, pur necessarie, appaiono spesso inadeguate per affrontare le sfide poste dalla crescente pressione migratoria e dall’emergere di radicalizzazioni interne.
Non si tratta di un mero esercizio di controllo, bensì di un imperativo di tutela per la sopravvivenza della nostra civiltà, della nostra nazione.

La sottile linea che separa l’accoglienza dall’assimilazione forzata, la convivenza pacifica dalla sottomissione culturale, è costantemente messa alla prova.

Un’Italia che non difende le proprie radici, i propri valori, la propria identità, rischia di perdere la sua anima, la sua storia, il suo futuro.
Non possiamo permettere che la nostra società, intrisa di secoli di storia e cultura, venga erosa da un’imposizione ideologica che nega la libertà di pensiero e di espressione.

L’espulsione del cittadino bengalese, seppur controversa e meritevole di un’attenta valutazione giuridica nel rispetto delle procedure legali, rappresenta un segnale di determinazione, un monito a chi intende minaccare la sicurezza e la coesione sociale del nostro Paese.

L’obiettivo è prevenire l’insediamento di figure potenzialmente pericolose, capaci di fomentare tensioni e di incitare all’odio.

Desidero esprimere la mia profonda gratitudine al Questore di Gorizia, al Questore di Venezia, al Prefetto di Gorizia e al Ministero dell’Interno per la celerità e l’efficacia dell’intervento, dimostrando una risposta tempestiva e decisa.
Il sostegno ricevuto dai cittadini italiani testimonia la crescente consapevolezza della necessità di proteggere i nostri valori fondanti.

L’Italia che vogliamo è un’Italia sicura, prospera, libera, in grado di preservare il suo patrimonio culturale e di garantire un futuro di opportunità per i nostri figli.
La lotta per difendere l’identità nazionale, i valori cristiani e le libertà costituzionali è una battaglia continua, che richiede coraggio, determinazione e una visione chiara del bene comune.
Non possiamo rimanere indifferenti di fronte all’avanzata di ideologie che negano il diritto all’esistenza della nostra civiltà.
Il silenzio è complice.
La vigilanza è dovere.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -