Rocchetta Sant’Antonio, un piccolo gioiello incastonato nel cuore dei Monti Dauni, celebra il ritorno alla luce di un’eredità secolare: la chiesa di San Giovanni Battista.
Dopo un lungo oblio durato mezzo secolo, l’edificio, datato al XVIII secolo, si rivela al paese e al mondo con una veste inedita, frutto di un progetto artistico ambizioso e profondamente radicato nel tessuto sociale locale.
La riapertura non è semplicemente il recupero di un monumento, ma la rinascita di uno spazio culturale e spirituale.
Il sindaco Pompeo Circiello sottolinea come l’intervento abbia generato un nuovo fulcro per la comunità, un luogo di crescita intellettuale e confronto intergenerazionale, capace di connettere il passato glorioso con le aspirazioni future.
L’artista Sergio Michilini, esponente di una generazione di pittori impegnati nell’esplorazione del rapporto tra arte e identità, ha realizzato un ciclo di sei tavole che trasformano l’interno della chiesa in un palcoscenico di emozioni e storie.
I volti dei cittadini di Rocchetta Sant’Antonio, plasmati dalla vita e dal lavoro nei campi, emergono dalle scene sacre e dalle parabole tratte dalla tradizione cristiana, come quella del Buon Samaritano, assumendo un’umanità universale.
La collaborazione con l’artista Salvatore Lovaglio ha arricchito ulteriormente il progetto, valorizzando l’apporto di competenze diverse e ampliando la visione artistica.
Il progetto, finanziato dalla Linea Borghi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha permesso a Michilini, che da oltre quarant’anni risiede in Nicaragua, di trasferirsi temporaneamente a Rocchetta Sant’Antonio per curare la sua residenza artistica.
Questo periodo di immersione nel contesto locale ha favorito una profonda comprensione delle dinamiche sociali e culturali del borgo, contribuendo a creare un’opera autentica e partecipata.
La consacrazione della chiesa, presieduta dal vescovo Monsignor Fabio Ciollaro, ha visto la partecipazione di numerosi ospiti illustri, tra cui il restauratore Francesco D’Addario, il rappresentante dell’associazione “Libri e Dialoghi” Pasquale Bonnì, lo storico dell’arte Gianfranco Piemontese e l’europarlamentare Antonio Decaro, a testimonianza dell’importanza che l’iniziativa riveste a livello locale, regionale e nazionale.
La presenza di personalità di spicco sottolinea come la riapertura della chiesa di San Giovanni Battista rappresenti un’occasione unica per valorizzare il patrimonio artistico e culturale dei piccoli comuni italiani, promuovendo al contempo la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile.
Il legame indissolubile tra l’artista e il borgo è sancito ora per sempre, segnando una pietra miliare nella storia di Rocchetta Sant’Antonio e nel percorso creativo di Sergio Michilini.