martedì 9 Settembre 2025
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Caserta, Alessandro Aggredito: Paura, Giustizia in Discussione

La recente aggressione subita da Alessandro, un quindicenne di Caserta, ha aperto una profonda ferita nella comunità e sollevato interrogativi urgenti sul tema della giustizia, della responsabilità genitoriale e della sicurezza dei minori.
Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha visitato il ragazzo, vittima di un violento pestaggio avvenuto il 25 luglio nel parcheggio dell’Istituto Salesiano, per esprimere solidarietà e raccogliere la sua testimonianza.
Alessandro, ancora provato dall’esperienza, vive ora in uno stato di paura e isolamento, confinato tra le mura domestiche.

Il ragazzo, descrivendo l’aggressione, ha ripercorso il momento in cui è stato improvvisamente circondato e colpito, subendo una frattura mandibolare che ha richiesto un delicato intervento chirurgico e un ricovero ospedaliero di nove giorni, con ulteriori interventi previsti.

La sua forza e coraggio nel riconoscere e denunciare gli aggressori, un gruppo composto da almeno sei ragazzi, alcuni dei quali maggiorenni, sono particolarmente significativi.

La vicenda si complica ulteriormente per la persistente libertà degli aggressori, che continuano a frequentare luoghi pubblici e a condividere messaggi inquietanti sui social media, manifestando un’assoluta mancanza di rimorso.
Un elemento particolarmente sconvolgente è la reazione delle famiglie dei responsabili, che hanno tentato di sminuire l’episodio come una semplice lite, evitando persino il gesto elementare di porgere le proprie scuse.
Questa apparente complicità suggerisce una condivisione dei valori e comportamenti che hanno portato a questo atto violento, evidenziando un problema di educazione e di controllo sociale che va ben oltre il singolo episodio.
Il padre di Alessandro, pur esprimendo gratitudine per l’umanità e l’alta professionalità del personale medico che ha curato il figlio, lamenta l’apparente inattività della giustizia, un sistema che sembra essere in “ferie”, mentre il ragazzo vive nel terrore e gli aggressori continuano a vivere una vita apparentemente normale.
Questa disconnessione tra la gravità del crimine e la risposta del sistema giudiziario amplifica il senso di impotenza e di insicurezza nella comunità.

L’episodio solleva interrogativi cruciali: quanti altri casi di violenza saranno tollerati prima che si agisca con determinazione? Come proteggere i minori dalla criminalità e dall’indifferenza? Quali misure sono necessarie per responsabilizzare le famiglie e garantire che i minori crescano in un ambiente sicuro e rispettoso delle regole? La vicenda di Alessandro non è solo una storia di violenza e paura, ma è un campanello d’allarme che richiede un intervento urgente e coordinato a livello sociale, educativo e giudiziario.
La speranza è che questa tragedia possa stimolare una riflessione profonda e un cambiamento concreto per il bene della comunità e per la tutela dei diritti dei minori.

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