Rischio di disastro ambientale in Amazzonia: Greenpeace avverte del pericolo della fuoriuscita di petrolio.

Durante una missione scientifica alla foce del Rio delle Amazzoni, Greenpeace ha portato alla luce il rischio di un potenziale disastro ambientale dovuto a una possibile fuoriuscita di petrolio nella regione, che potrebbe contaminare centinaia di chilometri di territorio. Questa preoccupante prospettiva è stata confermata anche dall’Istituto di ricerca scientifica e tecnologica dello Stato di Amapá (Iepa), il quale ha evidenziato che in caso di incidente su una piattaforma petrolifera nel Margine Equatoriale, la marea nera avrebbe la capacità di estendersi fino a coinvolgere Paesi limitrofi come la Guyana francese, la Guyana e il Suriname.Al fine di valutare l’entità dell’impatto che un eventuale disastro petrolifero potrebbe avere sull’ecosistema marino, gli scienziati hanno lanciato sette boe alla deriva in mare, le quali trasmettono costantemente la propria posizione geografica in tempo reale. È emerso che cinque di queste boe hanno attraversato acque internazionali durante il loro percorso. Lo studio condotto sulle correnti marine dell’area è stato effettuato a bordo di un’imbarcazione appartenente a Greenpeace Brasil.Questa indagine si è svolta in un contesto caratterizzato da forti polemiche riguardanti l’esplorazione petrolifera in Amazzonia, con Petrobras e l’Ibama, l’Istituto brasiliano per l’ambiente e le risorse naturali rinnovabili legato al ministero dell’Ambiente e dei Cambiamenti climatici, schierati su fronti opposti. La delicatezza della situazione richiede un attento monitoraggio e azioni concrete volte a preservare l’equilibrio ecologico della regione e prevenire possibili catastrofi ambientali dalle conseguenze devastanti.