venerdì 22 Agosto 2025
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Modena, aggressione choc: un ivoriano arrestato per violenza e furto.

Un episodio di violenza inaudita ha scosso la quiete di Modena, culminando nell’arresto di un cittadino ivoriano di trentadue anni, accusato di lesioni personali aggravate e violazione di domicilio.

L’azione, che ha visto il coinvolgimento di una coppia di coniugi e un nutrito gruppo di testimoni, solleva interrogativi sulla marginalità sociale, la gestione degli spazi urbani e la percezione di sicurezza nella comunità.

L’uomo, da tempo occupante abusivamente un’abitazione abbandonata, aveva precedentemente tentato di accedere al garage di una residenza privata in via Amendola.
La sua azione, inizialmente circospetta, si è trasformata in un’escalation di violenza quando i proprietari lo hanno sorpreso a forzare la serranda con strumenti da taglio e carpenteria.
La reazione dell’aggressore è stata brutale: ha colpito ripetutamente la coppia con un bastone, la cui forza d’impatto lo ha portato a spezzarsi, inseguendoli fino al giardino e perpetrando l’aggressione davanti agli occhi di alcuni testimoni.
L’intervento della polizia di Stato, allertata da numerose segnalazioni di una lite violenta, è stato facilitato proprio dai cittadini che avevano seguito il 32enne, permettendo agli agenti di bloccarlo in una via adiacente.

La scena, a testimonianza di una profonda rottura del tessuto sociale, ha messo in luce la vulnerabilità delle persone anziane e l’importanza del supporto reciproco nella comunità.

La scoperta di ulteriori elementi – le cesoie e il bastone spezzato rinvenuti nei pressi dell’abitazione abusiva, la mazzetta da carpentiere consegnata dalle vittime – ha contribuito a ricostruire la dinamica dell’evento.
L’uomo, nel tentativo di occultare le prove, era stato visto lavare il bastone in un recipiente, dettaglio che rivela un tentativo di cancellare le tracce dell’aggressione.

La coppia di coniugi è stata prontamente soccorsa dal 118 ed è stata trasportata in ospedale, ricevendo una prognosi di venti giorni per le lesioni riportate.

Il giudice, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’indagato.

Questo episodio, oltre alle ferite fisiche, lascia una cicatrice profonda nel tessuto sociale, sollevando interrogativi urgenti sulla necessità di politiche di inclusione sociale, di interventi mirati per la gestione degli immobili abbandonati e di un rafforzamento della percezione di sicurezza nella vita di tutti i giorni.
L’evento impone una riflessione più ampia sulle cause della marginalità e sulla fragilità dei legami comunitari.

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