venerdì 22 Agosto 2025
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Falduto e le valutazioni in Liguria: trasparenza a rischio?

La recente vicenda relativa alle dimissioni di Leonardo Falduto, presidente del nucleo di valutazione delle performance della Regione Liguria, ha acceso un acceso dibattito e sollevato interrogativi cruciali sulla trasparenza e l’efficacia dei processi di valutazione del personale dirigenziale nella pubblica amministrazione ligure.
Le dichiarazioni contrastanti tra il Partito Democratico, attraverso i suoi esponenti Davide Natale e Roberto Arboscello, e la stessa Regione, hanno portato alla luce una potenziale disconnessione tra le aspettative e le reali prassi operative.
La Regione Liguria, con una nota ufficiale, ha respinto categoricamente le accuse di inerzia e incompletezza del processo di valutazione, sottolineando come la responsabilità primaria di definire e finalizzare la valutazione del 70% delle performance ricada, per legge, sul nucleo di valutazione stesso.

Tuttavia, la responsabilità ultima della valutazione complessiva e dell’assegnazione della retribuzione di risultato sia delegata esclusivamente all’amministrazione regionale.

Questa distinzione procedurale, apparentemente tecnica, evidenzia un punto delicato: la potenziale perdita di autonomia e di iniziativa del nucleo di valutazione, a fronte della prevalenza del potere decisionale da parte dell’amministrazione.

La mancata finalizzazione di procedure di valutazione, come confermato implicitamente dalla vicenda Falduto, potrebbe derivare non solo da divergenze interpretative, come suggerito dalla Regione, ma anche da una sottile, ma significativa, erosione della funzione di controllo e di proposta del nucleo stesso.
La questione non si limita a un mero scambio di accuse politiche.

Essa tocca aspetti fondamentali del buon governo, quali la responsabilizzazione dei dirigenti pubblici, la misurazione oggettiva delle performance e la promozione di una cultura della meritocrazia all’interno della pubblica amministrazione.
Un sistema di valutazione efficiente e trasparente dovrebbe non solo misurare i risultati ottenuti, ma anche stimolare l’innovazione, incentivare la formazione continua e garantire un feedback costruttivo ai dipendenti.
La vicenda solleva, quindi, una riflessione più ampia: è necessario un ripensamento del ruolo e delle responsabilità del nucleo di valutazione, garantendogli maggiore autonomia operativa e poteri decisionali, affinché possa svolgere pienamente la sua funzione di garante della performance e della trasparenza.
Allo stesso tempo, è fondamentale che l’amministrazione regionale riconosca l’importanza del contributo specialistico del nucleo di valutazione, evitando interpretazioni restrittive della legge e promuovendo un dialogo costruttivo e basato sulla fiducia reciproca.
Solo in questo modo sarà possibile creare un sistema di valutazione realmente efficace, equo e orientato al miglioramento continuo della pubblica amministrazione ligure.

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