venerdì 22 Agosto 2025
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Viva Vivaldi: Quattro Stagioni immersive all’Arena di Verona

Nell’impresionante cornice dell’Arena di Verona, si rinnova un’esperienza culturale dirompente: *Viva Vivaldi.

The Four Seasons Immersive Concert*, un progetto congiunto tra Balich Wonder Studio e Fondazione Arena, che ambisce a reinventare il rapporto tra pubblico e musica sinfonica.
Mercoledì 27 agosto, alle ore 21:30, l’Orchestra della Fondazione, sotto la direzione del virtuoso violinista Giovanni Andrea Zanon, si appresta a restituire nuova linfa all’eredità di Antonio Vivaldi, il celebre “Prete Rosso”.
Il successo del 2024, con oltre dieci mila spettatori rapiti, conferma l’efficacia di un format che va ben oltre il tradizionale concerto.
Non si tratta semplicemente di ascoltare *Le quattro stagioni*, ma di *viverle*.

Un’immersione sensoriale totale, un’alchimia di note e proiezioni tridimensionali che trasformano l’Arena in un palcoscenico onirico.

L’innovazione risiede nella capacità di coniugare il rigore filologico della partitura vivaldiana – preservato in ogni sua sfumatura dall’Orchestra, composta da ventinove elementi – con le potenzialità espressive della tecnologia immersiva.

Non è una trasposizione superficiale, ma una rielaborazione immaginifica, un dialogo tra passato e presente che mira a rendere l’opera accessibile e coinvolgente anche per le nuove generazioni, spesso disabituate alle forme d’arte classica.

Marco Balich, ideatore del progetto, ha saputo creare un ponte tra la tradizione e l’avanguardia, sfruttando la potenza narrativa delle immagini in 3D per amplificare l’impatto emotivo della musica.

Questa scelta non è casuale: la musica di Vivaldi, con la sua vivacità, la sua capacità di evocare paesaggi e sensazioni, si presta particolarmente bene a questo tipo di approccio.
L’immersività non è un mero effetto scenico, ma un mezzo per approfondire la comprensione dell’opera, per stimolare l’immaginazione e per creare un’esperienza memorabile, che va oltre la semplice fruizione estetica.

*Viva Vivaldi* si configura dunque come un atto di rottura con le convenzioni, un esperimento audace che segna una nuova direzione per la musica classica, invitando il pubblico a lasciarsi trasportare dalle note e dalle immagini in un viaggio indimenticabile.

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