Milano Digital Fashion Week . La moda non si piega al Covid-19 e anche se sono state annullate le presentazioni dal vivo delle collezioni uomo primavera-estate 2021 e delle pre-collezioni uomo e donna primavera-estate 2021, che si sarebbero dovute tenere dal 19 al 23 giugno, La Camera della Moda comunica che l’appuntamento con lo stile, l’eleganza e l’esuberanza a Milano è semplicemente rimandato dal 14 al 17 luglio con la Milano Digital Fashion Week.
Dal 14 al 17 luglio l’appuntamento con Milano Fashion Week diventa digitale
Con l’obiettivo di creare un palinsesto ricco e variegato, fruibile per tutti gli operatori del settore, La Camera della Moda proporrà una piattaforma digitale in cui saranno presentati contenuti fotografici, video interviste, backstage dei momenti creativi e punti di vista alternativi ed unici organizzati in un calendario con slot dedicati ad ogni brand.
Milano Digital Fashion Week : un calendario ricco di contenuti nuovi e ambiziosi
La prima Milano Digital Fashion Week si distinguerà anche perché ha intenzione di arricchire il suo calendario con una serie di contenuti digitali nuovi e ambiziosi; ne sono un esempio: le webinars di approfondimento su tematiche dedicate agli operatori del settore (su accredito); il lectio magistralis in live streaming con figure di spicco del fashion system e momenti d’intrattenimento/live performance da parte dei creativi.
Milano Digital Fashion Week e CNMI
Simultaneamente alle presentazioni delle collezioni di Milano Digital Fashion Week, CNMI ha ideato una piattaforma parallela che strizza l’occhio agli showroom. Sotto lo stesso tetto le prestigiose firme del Made in Italy e le nuove generazioni del design si ritroveranno a svestire e vestire vecchie e nuove tendenze in un momento storico che a sua volta ha a che fare con il ciclico ritorno delle pandemie.
“Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”
Ecco che il principio di conservazione della massa, meglio conosciuta come legge di Lavoisier, che dice: “Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”, si declina, nuovamente, al mondo della moda. Resta da domandarsi: la fotografia di questo momento, come promesso almeno dall’incalzare esuberante dei buoni propositi di molti stilisti, sarà in grado di ridisegnare e di riassettare gli equilibri del sistema fashion che brucia nel nascere la bellezza incontrastata del sartoriale e della creatività a favore di qualcosa di effimero che non dura nemmeno il batter di ciglio di una stagione?
È qui che apparenza e forma si giocano il tutto per tutto. È ora e adesso che il sistema può dettar le nuove regole e non piegarsi alle leggi del mercato restituendo alla moda il valore autentico di un abito senza tempo. Apprezzare la bellezza è tra i veri valori che questa crisi può e deve insegnarci.
Altro “problema”
Ma se ad alcuni – per essere qualcuno – è sufficiente indossare se stessi (intesa come espressione della propria creatività, eleganza, estro… e il capo diventa strumento del proprio carisma/charme) , ad altri è necessario sfoggiare qualcosa di griffato (con marchio ben in vista, anche contraffatto), per darsi un tono (effetto fotocopia) che nulla ha a che vedere con lo stile. Stile, chiaramente, esteso in tutte le sue forme espressive coniugate alla vita.