“Record di affluenza alle urne in Italia per le elezioni europee, amministrative e regionali”

Il giorno delle elezioni ha visto oltre 51 milioni di italiani recarsi alle urne per il rinnovo del Parlamento Europeo. Un evento che coinvolge anche 17 milioni di elettori per le amministrative, con 3.698 Comuni che eleggono sindaci e giunte, e 3,6 milioni per le regionali in Piemonte. Nonostante l’apertura regolare dei seggi alle 15 di sabato, si è trattato di una corsa contro il tempo per risolvere varie criticità emerse nei giorni precedenti, legate alla rinuncia di membri dei seggi che ha portato a cifre record in alcune città. Le operazioni di voto, condizionate dall’incognita dell’astensionismo, si concluderanno domenica alle 23.A Roma, l’apertura dei seggi è stata contrassegnata da polemiche riguardanti la sostituzione dei presidenti, presunti problemi nel sistema informatico comunale per l’inserimento dei dati e la mancata consegna delle tessere elettorali ai neomaggiorenni. Gli uffici dell’anagrafe sono stati presi d’assalto da coloro che avevano smarrito o necessitavano dell’aggiornamento della tessera elettorale. A Napoli sono stati sostituiti ben 236 presidenti su un totale di 885 sezioni, superando il 26%. Anche a Firenze si sono registrate circa 900 rinunce su un totale di 1470 scrutatori. A Cagliari c’è stato un aumento significativo sia tra i presidenti che tra gli scrutatori: un incremento delle rinunce che ha superato persino quelle registrate per le regionali di febbraio.La situazione è stata altrettanto complicata a Bari dove circa 200 presidenti su 346 nominati dalla Corte di Appello hanno rinunciato all’incarico. A Torino invece ci sono state ventisei defezioni. La macchina elettorale è partita senza intoppi a Milano, anche se qualche defezione si è verificata tra i membri delle commissioni.Tra le cause delle rinunce vi è anche la retribuzione considerata bassa: i presidenti di seggio ricevono €246,50 mentre segretari e scrutatori €188.