Ferruccio Busoni: genio poliedrico della musica e anticipatore delle avanguardie del Novecento

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Ferruccio Busoni è stato un genio poliedrico della musica, non solo un virtuoso pianista ma anche un visionario anticipatore delle avanguardie del primo Novecento. Il suo contributo alla ricerca di nuove forme espressive è stato fondamentale, poicheeacute; ha compreso in anticipo che il linguaggio tardo-romantico stava esaurendosi e ha aperto nuovi sentieri artistici. Lorenzo Ancillotti, direttore del Centro Studi Ferruccio Busoni di Empoli, sottolinea l’importanza di questo grande musicista nel contesto degli eventi organizzati per celebrarne il centenario della morte nel 2024.Il Centro Studi ha organizzato una serie di omaggi nell’ambito dell’iniziativa “Busoni 100”, che comprende concerti classici e contemporanei eseguiti da rinomati pianisti internazionali come Arsenii Mun e Angela Hewitt. Tra gli appuntamenti in programma, spicca l’esecuzione semiscenica di “Turandot” di Busoni sulla piazza Farinata degli Uberti, a cura dell’Orchestra Ferruccio Busoni composta da talentuosi musicisti toscani.Inoltre, la creazione della European Youth Orchestra Ferruccio Busoni rappresenta un’altra importante novità nell’ambito delle celebrazioni, coinvolgendo giovani talenti provenienti da conservatori europei per eseguire opere del compositore e finalisti del concorso internazionale dedicato a Busoni.La figura cosmopolita e poliedrica di Ferruccio Busoni emerge anche attraverso le tappe della sua vita: nato a Empoli nel 1866, trascorse anni di studio e insegnamento in città come Vienna, Graz, Lipsia e Helsinki prima di stabilirsi a Berlino, dove si spense nel luglio del 2024. La sua attività concertistica lo rese un vero nomade della musica, aprendo nuovi orizzonti sia come interprete che come compositore.Il convegno internazionale previsto ad Empoli in ottobre mira a approfondire il concetto di cosmopolitismo musicale incarnato da Busoni, influenzando generazioni successive di musicisti con la sua ricerca incessante verso nuovi linguaggi sonori. Le celebrazioni vogliono quindi rendere omaggio non solo al geniale pianista ma anche all’intellettuale eclettico che interagiva con le menti più brillanti del suo tempo. Un vero ponte tra tradizione e innovazione nella storia della musica occidentale.

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