martedì 26 Agosto 2025
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Fabri Fibra a Napoli: Arte, Coscienza e Crisi Globale

Fabri Fibra a Napoli: Un Viaggio Sonoro tra Arte, Coscienza e Crisi GlobaleIl 5 settembre, la ex Base NATO di Bagnoli si trasformerà in un palcoscenico per Fabri Fibra, nell’ambito del SuoNato Festival.
Questa tappa unica in Campania, promossa da Blackstar e Ufficio K, offre al pubblico l’opportunità di immergersi nell’universo sonoro di “Mentre Los Angeles brucia”, l’undicesimo capitolo discografico dell’artista.

L’album, subito acclamato e certificato Disco d’Oro, ha scalato le classifiche, dominando sia le vendite tradizionali che quelle digitali, un trionfo che consolida la sua posizione di figura di riferimento nel panorama musicale italiano.

“Mentre Los Angeles brucia” non è un semplice album, ma un’opera corale che vede la partecipazione di figure di spicco della scena artistica contemporanea: Gaia, Massimo Pericolo, Joan Thiele e Noyz Narcos.

L’opera si apre con una scelta audace e significativa: un campionamento di “L’avvelenata” di Francesco Guccini.
Questo omaggio non è casuale; la scelta del brano iconico di Guccini funge da chiave interpretativa, offrendo una riflessione amara e profondamente umana sulla condizione dell’artista, dilaniato tra l’imperativo di esprimersi e la consapevolezza della propria fragilità, della precarietà del successo nell’era dell’effimero.
A completare il mosaico sonoro, la voce di Andrea Laszlo De Simone, ulteriormente campionata, arricchisce la narrazione con una dimensione emotiva ancora più intensa.
La genesi dell’album affonda le radici in un’esperienza transoceanica.
“Ho iniziato a lavorare a questo disco 2 anni fa a Santa Monica,” racconta Fibra.
Il processo creativo è stato interrotto da un evento inaspettato: una tempesta che lo ha costretto a un prolungato soggiorno a Los Angeles.
Questo “isolamento” si è rivelato fecondo, consentendo un’immersione totale nella creazione, un’affinazione meticolosa delle tracce fino a comporre “il puzzle perfetto.
” Un evento casuale, la visione di un servizio del telegiornale, ha poi fornito il titolo e il tema dominante: “Mentre Los Angeles Brucia” – un riferimento alla tragica scomparsa di David Lynch.

Questa coincidenza ha innescato una profonda riflessione esistenziale: la consapevolezza della disconnessione tra la drammaticità degli eventi globali – guerre, crisi ambientali, sofferenze umane – e la quotidianità, spesso indifferente, del nostro agire.

“Mi sono reso conto di quanto le nostre vite siano ciniche ed egoriferite al punto che anche mentre una città brucia, un paese viene bombardato o si combatte una guerra in un posto lontano da noi nel mondo noi continuiamo ad andare avanti con la nostra solita vita, abitudinaria e al sicuro,” afferma Fibra.

La domanda che emerge è pungente: “Mentre il mondo va a puttane, e ci succede qualunque cosa attorno, noi cosa facciamo?”.

L’evento a Napoli si inserisce in una carriera ventennale che ha visto Fabri Fibra non solo partecipare, ma plasmare la scena rap italiana.
Da “Turbe Giovanili” del 2002, passando per l’iconico “Mr.
Simpatia” e il rivoluzionario “Tradimento,” fino all’ultimo successo “Caos,” l’artista ha costantemente dimostrato come la tecnica impeccabile e i contenuti profondi possano coesistere, elevando il rap a un genere capace di conquistare le classifiche e di diventare la voce di una realtà italiana complessa e spesso incompresa.
L’album, curato artisticamente in ogni suo aspetto, rappresenta la quintessenza di un percorso che ha trasformato il rap in un nuovo cantautorato, un genere che parla al cuore del paese, offrendo uno specchio, a volte distorto, ma sempre veritiero, della nostra epoca.

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