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Vandalismo al cimitero di Oristano: scritte anti-vax e rabbia sociale.

Nella quiete solenne del cimitero San Pietro di Oristano, un atto vandalico ha infranto la sacralità del luogo, lasciando tracce di un’ideologia radicale e di un profondo dissenso.
Sulle mura perimetrali, con una drammatica pennellata di vernice rossa, sono apparse scritte incendiarie, espressione di un’eco di paura e disinformazione che permea alcuni settori della società.
Le frasi, cariche di accuse feroci – “Malori improvvisi causati da vaccini spacciati da criminali assassini,” “Il vax uccide, salvate i bimbi” – configurano un chiaro atto di provocazione, volto a diffondere allarme e a delegittimare la campagna vaccinale, pilastro fondamentale della salute pubblica.

L’episodio non si limita a una mera imbrattatura; è un sintomo di una crescente polarizzazione sociale, alimentata da teorie complottiste e da una diffidenza ingiustificata nei confronti delle istituzioni scientifiche e sanitarie.
La scelta del cimitero, luogo di memoria e di lutto, accentua la gravità del gesto, trasformando un atto vandalico in un’offesa alla dignità delle persone defunte e dei loro cari.

Immediato l’intervento delle forze dell’ordine.

La Sezione Scientifica della Questura di Oristano e la Digos stanno procedendo con rilievi minuziosi e indagini accurate, al fine di identificare i responsabili.

L’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza rappresenta una pista privilegiata per ricostruire la dinamica dell’atto e individuare i soggetti coinvolti.

Oltre all’aspetto crimnale, l’episodio solleva interrogativi urgenti sul fenomeno del negazionismo vaccinale e sulla necessità di contrastare la disinformazione attraverso campagne di educazione scientifica e informazione corretta.

L’amministrazione comunale ha prontamente annunciato l’immediata rimozione delle scritte, consapevole del profondo disagio che l’atto ha generato nella comunità.
Tuttavia, la cancellazione delle scritte non sarà sufficiente a sanare le ferite lasciate da questa manifestazione di intolleranza e di dissenso radicale.
Sarà necessario un impegno collettivo per promuovere il dialogo, la comprensione e la fiducia nella scienza, contrastando con fermezza ogni forma di propaganda che incita all’odio e alla diffidenza.
L’atto di Oristano è un campanello d’allarme che richiede una risposta seria e ponderata, volta a tutelare la salute pubblica e a preservare i valori fondamentali della convivenza civile.

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