Madre di Saman arrestata in Pakistan per omicidio della figlia: processo in corso tra Italia e Pakistan

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Nazia Shaheen, la madre di Saman, è stata arrestata il 31 maggio e ha acconsentito all’estradizione senza richiedere la libertà su cauzione. Durante la prima udienza davanti alla Corte distrettuale di Islamabad, è emerso che la donna è accusata dalla Procura di Reggio Emilia e dai carabinieri di aver commesso l’omicidio della figlia diciottenne a Novellara, per cui è stata condannata all’ergastolo in primo grado insieme al marito Shabbar Abbas. Anche lo zio della giovane, Danish Hasnain, è stato condannato a 14 anni di reclusione. L’udienza tenutasi in Pakistan si è svolta a porte chiuse, mantenendo un clima di riservatezza e mistero attorno al caso. La decisione di Nazia Shaheen di non chiedere la libertà provvisoria dimostra una certa consapevolezza dei fatti accaduti e potrebbe indicare una volontà di collaborare con le autorità per far luce sulla tragica vicenda. La famiglia coinvolta in questo dramma sembra essere al centro di un intreccio complesso e doloroso che coinvolge più persone e destina tutti i protagonisti a lunghe pene detentive. La giustizia dovrà fare il suo corso nel rispetto delle leggi vigenti sia in Italia che in Pakistan, garantendo un processo equo e trasparente per tutti i soggetti coinvolti.

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