mercoledì 10 Settembre 2025
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Napoli

Cava e Ferrante d’Aragona: uno spettacolo al Castel Nuovo

Il 4 settembre 1460: una data scolpita nella memoria collettiva di Cava, un sigillo di fedeltà impresso tra la città e Ferrante d’Aragona.
Quest’anno, il Castel Nuovo di Napoli si trasformerà in un palcoscenico suggestivo, risalendo le pieghe del tempo per ricostruire teatralmente la strenua resistenza di Cava durante l’assedio angioino e le generose concessioni regalate dal re in segno di profonda gratitudine.
L’evento, “La Pergamena Bianca – Alla corte di Re Ferrante,” è stato presentato in Sala Giunta dall’assessora al Turismo e Attività Produttive, Teresa Armato, affiancata dal regista Andrea Carraro e dagli Sbandieratori Città de la Cava, gruppo guidato dal presidente Felice Abate, custode da venti anni della tradizione scenica.

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Napoli, si apre al pubblico con ingresso gratuito, offrendo un’occasione unica di immersione nella storia.
Lo spettacolo evoca una delle fasi più drammatiche e significative del conflitto tra Angioini e Aragonesi, un capitolo cruciale seguito all’ascesa al trono di Napoli di Ferrante.

La “Pergamena Bianca”, documento regale sigillato e firmato, rappresentò un atto di fiducia senza precedenti: una pagina lasciata intenzionalmente in bianco per permettere alla città di Cava di inscrivervi i privilegi desiderati, un gesto simbolico di riconoscimento e ricompensa per la sua lealtà.
“Questo evento ci riconnette con una Napoli aragonese vibrante, una capitale europea in piena fioritura,” ha sottolineato l’assessora Armato, rimarcando il valore di un’offerta culturale gratuita, dedicata a concittadini e turisti, capace di coniugare arte, cultura e un patrimonio storico inestimabile.

A impreziosire la rappresentazione, l’esibizione degli Sbandieratori Città de la Cava, un gruppo di spicco riconosciuto anche a livello internazionale, testimoniando la ricchezza e la vitalità delle tradizioni cavesi – un invito a celebrare l’identità culturale italiana nel mondo.

Il regista Andrea Carraro ha ricordato come Cava avesse ottenuto la Pergamena Bianca come ricompensa per la sua incrollabile fedeltà a Ferrante, un atto che la vide recarsi al Maschio Angioino, allora fulcro del potere aragonese.

Da questo evento storico derivò un periodo di prosperità ineguagliabile: due secoli di esenzione dai dazi permisero al commercio cavese di espandersi in tutta Europa.

La lungimiranza e l’astuzia dei cavesi, capaci di negoziare agevolazioni significative, hanno contribuito a questo successo duraturo.
Ironia della sorte, la Pergamena, simbolo di questa generosità, non fu mai restituita, rimanendo custodita a Cava come un prezioso tesoro.
Dal 1969, le bandiere e i costumi tradizionali degli Sbandieratori Città de la Cava hanno portato la storia della Pergamena Bianca in giro per il mondo.

Il presidente Felice Abate ha evidenziato come, da venti anni, questa narrazione si arricchisca attraverso una rappresentazione teatrale coinvolgente.
L’emozione è palpabile: dopo ben 565 anni, il gruppo fa ritorno al Maschio Angioino, il luogo originario di un evento che ha plasmato l’identità e il destino di una città.

La Pergamena Bianca, più di un semplice documento, rappresenta un patto, una promessa, un simbolo eterno di resilienza, fedeltà e prosperità.

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