Nell’area del Nord Est italiano, e in particolare nel territorio padovano e veneto, è stata implementata una strategia di sorveglianza attiva denominata “human landing”, cruciale per la gestione e il controllo della diffusione di patogeni tropicali, tra cui la Dengue e altri virus trasmessi da vettori competenti.
Questo approccio innovativo si configura come una componente essenziale di un sistema di sanità pubblica più ampio, volto a mitigare il rischio di epidemie e a proteggere la salute della popolazione.
Il protocollo “human landing” si articola in una serie di procedure attentamente calibrate, eseguite da personale specializzato, sotto la guida di figure professionali come il Dott.
Valerio Valeriano, dirigente medico del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ULSS 6 Euganea.
L’intervento si concentra inizialmente su un raggio di 200 metri attorno al luogo di residenza del caso sospetto segnalato dalle strutture ospedaliere.
L’obiettivo primario è l’individuazione di potenziali siti di riproduzione o aree di sosta preferite dalle zanzare, in particolare le femmine, responsabili della trasmissione dei virus.
La metodologia si basa sull’utilizzo del corpo umano come “esca” controllata, un approccio che permette di valutare l’entità della pressione vettoriale in maniera diretta e precisa.
I tecnici, in questo frangente, adottano un abbigliamento specifico: capi chiari nella parte superiore per minimizzare l’attrattività per le zanzare e indumenti scuri nella parte inferiore, che facilitano la rilevazione dei punture.
Questa distinzione cromatica, apparentemente semplice, si basa su principi ecologici e comportamentali delle zanzare, ottimizzando l’efficacia del monitoraggio.
L’efficacia del “human landing” si è dimostrata particolarmente valida nel caso delle zanzare *Aedes albopictus* (zanzara tigre), specie notoriamente aggressiva e facilmente individuabile.
Il protocollo prevede una doppia fase di rilevamento: una valutazione iniziale e una successiva, a distanza di tempo dall’eventuale intervento di disinfestazione, per verificarne l’efficacia e apportare eventuali correzioni di rotta.
Questo ciclo di monitoraggio continuo garantisce un approccio dinamico e adattabile alle variazioni ambientali e all’evoluzione della popolazione zanzare.
Il Dott.
Valeriano sottolinea che l’intero processo è condotto nel pieno rispetto delle normative di sicurezza, seguendo le linee guida aggiornate annualmente fornite dalla Regione Veneto.
Queste direttive includono l’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI), l’adozione di tecniche di manipolazione sicure e la gestione responsabile di eventuali prodotti utilizzati per la disinfestazione.
La sicurezza del personale e della comunità è una priorità assoluta, integrata in ogni aspetto della procedura.
Oltre alla rilevazione diretta, il “human landing” fornisce informazioni preziose per la mappatura della distribuzione delle zanzare, l’identificazione dei fattori ambientali che ne favoriscono la proliferazione e la valutazione dell’impatto delle misure di controllo.
Questa conoscenza, combinata con dati epidemiologici, permette di orientare le risorse in modo più efficiente e di sviluppare strategie di prevenzione mirate, contribuendo a ridurre il rischio di trasmissione di malattie infettive nel territorio veneto.
L’approccio si configura quindi come un elemento chiave nella salvaguardia della salute pubblica e nella gestione sostenibile degli ecosistemi locali.