L’Italia deve affrontare la sfida della bassa fecondità: politiche pubbliche e sensibilizzazione per un futuro più prospero.

L’Italia si trova in cima alla lista nera dell’Ocse per la bassa fecondità, come riportato nel recente rapporto ‘Society at a Glance 2024’ pubblicato a Parigi. Questo documento sottolinea che il Tasso di fecondità totale (TFT) del nostro paese è tra i più bassi al mondo, insieme a Spagna e Corea. Con soli 1,2 figli per donna in Italia e un preoccupante 0,7 in Corea nel 2023, emerge chiaramente una tendenza all’invecchiamento della popolazione e alle sfide economiche e sociali ad essa associate.La situazione demografica italiana evidenzia la necessità di politiche pubbliche mirate a sostenere la crescita demografica e garantire il benessere delle future generazioni. Investimenti nell’istruzione, nella conciliazione lavoro-famiglia e nell’accesso ai servizi sanitari sono cruciali per incentivare la natalità e creare un ambiente favorevole alla genitorialità.È fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di avere figli e promuovere una cultura che valorizzi la famiglia come pilastro della società. Inoltre, è necessario affrontare le disparità di genere presenti nel mercato del lavoro per consentire alle donne di conciliare carriera e maternità in modo equilibrato.L’Italia ha di fronte una sfida importante nel bilanciare le esigenze delle famiglie con quelle dell’economia e della società nel suo complesso. Solo attraverso un impegno coordinato tra istituzioni, imprese e cittadini sarà possibile invertire questa tendenza alla bassa fecondità e costruire un futuro più prospero e inclusivo per tutti gli italiani.