martedì 2 Settembre 2025
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Renzi nelle Marche: Bugaro accusa un passato che fa ancora male.

Le recenti visite di Matteo Renzi nelle Marche, a sostegno del candidato del Partito Democratico, Matteo Ricci, hanno scatenato una veemente ondata di critiche da parte del candidato regionale di Fratelli d’Italia, Giacomo Bugaro, che le interpreta come una sorta di epifania del passato, un ritorno scomodo che illumina le ombre di scelte politiche passate.

L’analisi di Bugaro non si limita a una semplice polemica, ma si configura come una ricostruzione delle responsabilità di un governo, quello Renzi, accusato di aver contribuito in maniera significativa alla presente condizione di fragilità regionale.

Il quadro tracciato da Bugaro è quello di una gestione maldestra, che ha lasciato cicatrici profonde nel tessuto economico e sociale marchigiano.

L’episodio di Banca Marche, con la mancata autorizzazione all’utilizzo del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, emerge come un punto nevralgico, simbolo di una visione strategica deficitaria e di una gestione finanziaria poco attenta alle peculiarità del territorio.
L’operazione Indesit-Whirlpool, paventata come un trionfo industriale, si rivela, con l’inevitabile perdita di posti di lavoro, un’amara illusione, una promessa disattesa che ha colpito duramente la comunità locale.
Parallelamente, i problemi strutturali del sistema sanitario, aggravati dalla carenza di investimenti e dalla gestione centralizzata, hanno minato la qualità dell’assistenza e la fiducia dei cittadini.
A completare il quadro, l’assenza di interventi tempestivi e adeguati in seguito all’alluvione, testimonia una distanza dalla realtà locale e una mancanza di sensibilità verso le esigenze della popolazione.
Bugaro sottolinea come l’attuale giunta Acquaroli abbia intrapreso un percorso di risanamento e ripresa, invertendo la rotta precedente.
L’incremento delle prestazioni sanitarie, senza incrementi fiscali, si pone in netto contrasto con la situazione di altre regioni, come Toscana ed Emilia Romagna, evidenziando una gestione più oculata e orientata al benessere dei cittadini.
L’abbandono del modello centralistico, attraverso la stipula di accordi con le Ast (Aziende Sanitarie Territoriali), rappresenta un passo avanti verso una maggiore autonomia e capacità di risposta alle esigenze del territorio.

Il candidato di FdI proietta la propria visione nel futuro, promettendo di consolidare i risultati raggiunti e di accelerare il processo di sviluppo regionale.

L’ampliamento della Zona Economica Speciale (Zes), con la creazione di nuove opportunità di lavoro, assume un ruolo cruciale nel piano di crescita, configurandosi come un motore di sviluppo capace di attrarre investimenti e generare occupazione.

La promessa non è solo di lavoro, ma di una ripresa strutturale, che coinvolga l’intero territorio marchigiano e restituisca dignità e speranza alla popolazione.
L’auspicio è di superare le ferite del passato e di costruire un futuro più prospero e resiliente per le Marche.

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