Paolo Sorrentino, il celebre regista italiano, si è raccontato in una lunga conversazione durante l’evento Taobuk con Federico Pontiggia. Sorrentino ha smentito l’idea di essere un gran parlatore, dichiarando di preferire il centro rispetto agli estremismi e di non voler inseguire l’attualità. Ha parlato del suo ultimo film, “Parthenope”, presentato a Cannes e in uscita nelle sale italiane a ottobre. Secondo Sorrentino, i film sono spesso autobiografici e Parthenope rappresenta un’autobiografia immaginaria potente.Il regista ha ammesso di essere stato influenzato dal cinema americano degli anni Novanta, citando registi come Tarantino, Jarmush e Lynch. Riguardo al neorealismo italiano, Sorrentino ha rivelato di non aver seguito quell’approccio nel suo lavoro, preferendo ispirarsi a Fellini, Scorsese e Lynch. Nonostante De Sica fosse bravo, Sorrentino si sente più vicino a Fellini come punto di riferimento.Sorrentino ha affrontato anche il tema della cancel culture, rifiutandosi di lamentarsi e evitando la retorica. Ha ammesso di non aver mai mostrato scene esplicite di sesso nei suoi film poicheeacute; non lo considera interessante sul piano cinematografico. Tuttavia, il regista è affascinato dal potere legato alla seduzione e all’erotismo.In conclusione, Paolo Sorrentino si distingue per la sua visione personale sul cinema e per la sua capacità di creare opere che mescolano autobiografia immaginaria ed elementi suggestivi legati al potere e alla seduzione.
“Paolo Sorrentino: tra autobiografia immaginaria e influenze cinematografiche americane”
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