mercoledì 10 Settembre 2025
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Campobasso

Cardarelli, ricorso al TAR: la battaglia per la rete ictus riparte

Il Comitato ‘Pro Cardarelli’ di Campobasso ha formalizzato l’intenzione di adire la giustizia amministrativa, presentando un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Molise (TAR) contro il Decreto 100/2025 dei Commissari ad acta per la sanità.

Questa azione si inserisce in un quadro più ampio, condiviso da Cittadinanzattiva e dal movimento Cantiere Civico, che esprime una crescente preoccupazione per la configurazione attuale della rete di assistenza per ictus nella regione.
L’iniziativa del Comitato ‘Pro Cardarelli’ non rappresenta un episodio isolato, ma un’evoluzione coerente con la battaglia già intrapresa nel 2021 contro il Programma Operativo Sanitario 2019-2021.
Il filo conduttore che lega queste azioni è la ferma rivendicazione di un diritto fondamentale: la tutela della salute dei pazienti affetti da patologie tempo-dipendenti, ovvero quelle in cui ogni minuto di ritardo nella diagnosi e nel trattamento può compromettere irrimediabilmente l’esito clinico.
Il nucleo della contestazione ruota attorno alla percezione di una riorganizzazione inadeguata, percepita come un ostacolo alla garanzia di cure tempestive e salvavita.
Il Comitato sostiene che la nuova configurazione della rete ictus, delineata dal Decreto 100/2025, non riesce a rispondere efficacemente alle esigenze dei pazienti, esponendoli a rischi evitabili.

Il ricorso si fonda anche sulle precedenti pronunce del TAR Molise.

In particolare, la sentenza n.
67/2024, che ha accolto il ricorso del 2021, ha evidenziato la necessità di una concentrazione di risorse e competenze specialistiche all’interno dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso.
Il Comitato riafferma, pertanto, la richiesta di istituzione di un Dipartimento di Area Critica (DeA) di primo livello all’interno della struttura ospedaliera, destinato alla gestione integrata delle patologie tempo-dipendenti, con particolare attenzione alle reti ictus e infarto miocardico.

Questa battaglia non si limita alla mera riallocazione di risorse, ma si configura come una rivendicazione di un modello di assistenza basato sulla centralizzazione strategica di competenze e tecnologie all’avanguardia, finalizzato a ridurre i tempi di attesa e a migliorare significativamente gli esiti clinici.

La centralizzazione non è vista come una riduzione dell’offerta territoriale, bensì come una garanzia di accesso a cure specialistiche di elevato standard, indipendentemente dal luogo di residenza del paziente.

Il Comitato ‘Pro Cardarelli’ auspica, quindi, che il TAR accolga il ricorso, restituendo alla comunità molisana un sistema sanitario più equo, efficiente e orientato alla tutela della vita umana.

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