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Settembre Musicale: L’Accademia Filarmonica a Verona

Settembre dell’Accademia: Un Viaggio Musicale tra Storia, Eredità e Nuove VociIl Teatro Filarmonico di Verona si appresta ad accogliere il pubblico per l’edizione numero 34 del Festival internazionale di Musica dell’Accademia Filarmonica, un evento che, con radici affondate nel 1543, si conferma come uno dei più prestigiosi e longevi del panorama musicale italiano.
Quest’anno, il cartellone propone un percorso sonoro che si estende dalla grandezza barocca alla complessa anima del Novecento, un omaggio alla tradizione e un’apertura verso le nuove generazioni di interpreti.

L’inaugurazione, domenica 7 settembre, vedrà protagonisti Sir Antonio Pappano e la London Symphony Orchestra in un programma di straordinaria intensità.
La scelta di eseguire la Sinfonia n.

9 di Šostakovič, a celebrare il cinquantesimo anniversario della morte del compositore, sottolinea l’importanza di un’opera che, con la sua commistione di dramma e speranza, riflette le turbolenze del suo tempo.
Il concerto si arricchisce con l’eleganza del Concerto per pianoforte e orchestra n.

2 di Chopin, affidato al talento del giovane pianista Seon-Jin Cho, e con la potenza inarrestabile della Quinta Sinfonia di Beethoven, un pilastro del repertorio romantico.

Sir Antonio Pappano, figura di spicco nel panorama musicale contemporaneo, incarna una sintesi unica di background e formazione.

Nato in Inghilterra da genitori campani emigrati, ha affinato le sue competenze negli Stati Uniti, ricevendo onorificenze sia britanniche che italiane per il suo contributo all’arte.
La sua direzione emerita dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dopo un sodalizio di quasi due decenni, e il profondo legame ventennale con la London Symphony Orchestra, sigillano un percorso artistico costellato di successi.
Il Festival, curato con acume da Luigi Tuppini, presidente dell’Accademia Filarmonica, ha concepito un programma che dialoga con la storia del teatro stesso, un’icona architettonica veronese.
La sua ricostruzione nel 1974, a cinquant’anni dalla devastazione causata dai bombardamenti del 1945, rappresenta una rinascita simbolica, un atto di resilienza a testimonianza del valore inestimabile della cultura.
La storia del Filarmonico è un intreccio di incendi e ricostruzioni, un riflesso della fragilità e della forza dell’animo umano.

A seguire, il cartellone offrirà un ventaglio di esperienze musicali di elevato profilo.

L’Orchestra da Camera di Mantova, guidata dal virtuoso Alexander Lonquich, intratterrà il pubblico con una miscela di virtuosismo e sensibilità.
La formazione The Constellation Choir e Orchestra, nata sotto la direzione di John Eliot Gardiner, farà il suo debutto italiano, portando con sé una tradizione di interpretazione storica di rara intensità.

La Dresdner Philharmonie, affiancata dal pianista Boris Giltburg e diretta dal maestro Dima Slobodeniouk, incanterà con la sua raffinatezza e precisione.
La Budapest Festival Orchestra, sotto la guida del suo fondatore Iván Fischer, offrirà un concerto indimenticabile, con il virtuosismo del violinista Guy Braunstein.
Infine, la Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, diretta da Riccardo Minasi e con la giovane Beatrice Rana al pianoforte, concluderà il Festival con un programma di grande impatto emotivo, comprendente l’Ouverture dal Franco Cacciatore di Weber, il Concerto per pianoforte e orchestra n.
3 di Beethoven e la Sinfonia n.
4 di Brahms.
Il Festival, dunque, si conferma come un crogiolo di eccellenze musicali, un luogo di incontro tra passato e futuro, un omaggio alla memoria e un invito alla scoperta.
Un viaggio sonoro che celebra la bellezza, la fragilità e la potenza inesauribile della musica.

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