venerdì 5 Settembre 2025
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Medio Oriente: Dialogo Vaticano-Israele per una Pace Giusta

Durante i cordiali incontri con Sua Santità e con i vertici della Segreteria di Stato, si è discusso approfonditamente la complessa e drammatica realtà del Medio Oriente, con particolare attenzione alla devastante situazione umanitaria e politica a Gaza, epicentro di un conflitto che perpetua sofferenze e incertezza.
Il dialogo ha esplorato le possibili vie per assicurare un futuro dignitoso e duraturo al popolo palestinese, promuovendo al contempo la stabilità e la sicurezza nella regione, elementi imprescindibili per una convivenza pacifica.

La Santa Sede ha ribadito il suo fermo sostegno alla soluzione dei due Stati, non come una mera formula politica, ma come un principio fondativo per la costruzione di una giustizia duratura e inclusiva, capace di rispondere alle aspirazioni legittime di entrambe le parti.

L’analisi ha esteso la propria attenzione non solo alla situazione di Gaza, ma anche alle tensioni crescenti in Cisgiordania, dove le restrizioni alla libertà di movimento e l’espansione degli insediamenti continuano a minare la possibilità di un futuro condiviso.

La questione di Gerusalemme, con il suo profondo significato religioso e simbolico, è stata riconosciuta come un nodo cruciale per la stabilità regionale, richiedendo un approccio sensibile e rispettoso delle esigenze spirituali e culturali di tutte le comunità coinvolte.

Il comunicato vaticano, a conclusione della visita di tre ore del Presidente israeliano Isaac Herzog, esprime un’urgente sollecitazione alla ripresa dei negoziati di pace, sottolineando la necessità di una leadership politica disposta a compiere scelte coraggiose e a superare le inerzie del passato.

Il sostegno della comunità internazionale è stato identificato come un fattore determinante per facilitare il rilascio immediato di tutti gli ostaggi, raggiungere un cessate-il-fuoco permanente e garantire un accesso sicuro e ininterrotto degli aiuti umanitari alle popolazioni più vulnerabili.
Si è sottolineata l’importanza di un impegno concreto per il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario, un imperativo morale e legale che mira a proteggere i civili in contesti di conflitto armato.
Al tempo stesso, si è riconosciuta la necessità di affrontare le cause profonde del conflitto, promuovendo un dialogo costruttivo che tenga conto delle legittime aspirazioni di entrambi i popoli, favorendo una narrazione condivisa e la costruzione di una fiducia reciproca.
La speranza è che questo dialogo possa tradursi in azioni concrete volte a promuovere una pace giusta, duratura e inclusiva per tutta la regione.

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