Rapporto globale sul divario di genere 2022: l’Italia al 63° posto su 146 paesi. Preoccupazione per la parità economica e le opportunità. Profonde riflessioni sulla società italiana e la parità di genere. Contributo esperto di Barbara Quacquarelli sull’organizzazione aziendale e il futuro del lavoro nel convegno internazionale “Crossroads for Organizations”. Crocevia cruciale per definire il futuro della società: sfide, confronto e soluzioni innovative per un’Italia più equa e inclusiva.

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02 luglio 2024 – 21:23

Il Rapporto globale sul divario di genere 2022, redatto dal World Economic Forum, ha rivelato che l’Italia si colloca al 63esimo posto su 146 paesi considerati nell’indice globale relativo al divario di genere. Questo indice tiene conto di quattro fattori chiave: economia, istruzione, salute e politica. Tuttavia, se ci concentriamo esclusivamente sugli aspetti economici e sulle opportunità offerte, l’Italia si posiziona inesorabilmente al 110esimo posto, superata persino da nazioni come l’Angola, il Nicaragua e il Tajikistan. Questi dati allarmanti sollevano interrogativi profondi sullo stato attuale della società italiana e sull’effettiva parità di genere che viene garantita o meno.In merito a questo tema così cruciale per la nostra realtà sociale ed economica, abbiamo il privilegio di avere il contributo esperto di Barbara Quacquarelli, docente presso l’Università Bicocca di Milano e specializzata in organizzazione aziendale. Dal 4 al 6 luglio guiderà i lavori del convegno “Crossroads for Organizations: Time, Space and People”, promosso dall’Egos – Gruppo Europeo per gli Studi Organizzativi – che vedrà la partecipazione di oltre tremila studiosi delle scienze sociali provenienti da tutto il mondo. L’obiettivo principale di questo incontro è quello di analizzare insieme il futuro del lavoro in un contesto contemporaneo caratterizzato da profonde trasformazioni tecnologiche, sociali ed ambientali.Ci troviamo dunque ad un crocevia cruciale per definire le direzioni future della nostra società: dobbiamo affrontare le sfide poste dai cambiamenti in atto e creare spazi comuni per confrontarci e costruire soluzioni innovative. Solo attraverso una riflessione condivisa e un impegno collettivo potremo orientarci verso un futuro più equo e inclusivo per tutti i cittadini italiani, indipendentemente dal genere.

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