Problemi nei giudici di pace a Torino: urgente intervento richiesto al ministro della Giustizia.

Date:

05 luglio 2024 – 13:45

La situazione critica che coinvolge i giudici di pace a Torino si è trasformata in un problema nazionale che ha richiamato l’attenzione del Parlamento. Oggi, la vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando, ha presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia Carlo Nordio per affrontare con urgenza la grave carenza di personale e il conseguente disagio che sta colpendo i cittadini. Secondo l’onorevole, la mancanza di personale negli uffici giudiziari torinesi minaccia il diritto fondamentale dei cittadini ad un servizio giudiziario rapido ed efficiente, soprattutto per quanto riguarda le questioni quotidiane legate alla giustizia. Questa interrogazione arriva nel contesto di una marcia simbolica indetta dagli Ordini forensi di tutta Italia per denunciare le difficoltà che coinvolgono l’intero Paese, ma che a Torino raggiungono livelli critici. Su 120 posti disponibili per i giudici di pace nell’ufficio torinese, solo 13 sono attualmente operativi, con una drammatica percentuale di copertura del 94%. I dati forniti dall’Ordine degli avvocati locale rivelano che ogni giudice si trova ad affrontare circa 1.100 ricorsi dall’inizio dell’anno, con tempi d’attesa per la prima udienza che possono superare anche l’anno e mezzo. Recentemente, 500 avvocati hanno sollecitato urgenti interventi legislativi e minacciato uno sciopero delle udienze se le richieste non saranno ascoltate. Queste richieste sono state formalizzate in una lettera inviata al ministro della Giustizia dalla presidente dell’Ordine degli avvocati Simona Grabbi. A Torino, una manifestazione di protesta ha visto la partecipazione di almeno 500 professionisti del settore legale provenienti da diverse regioni italiane, che hanno marciato dal Palagiustizia alle ex Carceri Nuove per sensibilizzare sull’emergenza in atto. La senatrice dem ha espresso il suo pieno sostegno alla protesta degli avvocati dichiarando: “La situazione è insostenibile e il carico lavorativo sui pochi giudici rimasti è ormai insostenibile”. La soluzione proposta consiste nell’anticipare l’ingresso di 30 nuovi giudici di pace già pronti a completare il loro tirocinio entro gennaio 2025, tuttavia sarà necessario un intervento normativo urgente per consentire questa operazione indispensabile.

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