lunedì 8 Settembre 2025
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Marche: Tra resilienza e voto, la sfida per il futuro.

La Marche, terra di confine e di resilienza, ha lungamente sopportato il peso di un sentimento di stallo.

Un’eredità complessa, intrisa di rassegnazione, derivante da cicli di marginalizzazione e frustrazioni accumulatesi nel tempo.
La percezione di essere una regione relegata, isolata, quasi dimenticata, si era radicata profondamente, alimentando una spirale di insicurezza e limitando la propensione all’innovazione e alla crescita.
L’amara retrocessione del 2018, l’etichetta di “regione in transizione” assegnata a livello europeo, non faceva che confermare questa sensazione di precarietà, cristallizzando un’immagine di inadeguatezza e mancato sviluppo.
Tuttavia, negli ultimi anni, si è assistito a un tentativo di rottura con questo paradigma.

L’azione amministrativa della giunta regionale, guidata dal Presidente Francesco Acquaroli, ha mirato a invertire la rotta, stimolando una ripresa economica e sociale.
I dati relativi al Prodotto Interno Lordo, confrontati con il quinquennio precedente, testimoniano un segnale positivo, un primo, timido segnale di rinascita.
Questo tentativo di rilancio non si limita alla mera crescita economica, ma include iniziative volte a valorizzare il patrimonio culturale e ambientale, a sostenere le imprese locali, soprattutto quelle del settore agroalimentare, e a promuovere l’attrattività turistica della regione.

L’impegno del Presidente Acquaroli, candidato alla riconferma con “Più Marche”, si inscrive in questo contesto di cambiamento e speranza.
Le prossime elezioni del 28 e 29 settembre rappresentano un momento cruciale per il futuro delle Marche.

La sfida con Matteo Ricci, candidato del centrosinistra, si configura come un confronto non solo politico, ma anche ideologico, un dibattito sul modello di sviluppo che si desidera perseguire.
Si tratta di scegliere tra la prosecuzione di un percorso che, pur con difficoltà, ha iniziato a mostrare qualche segno di inversione di tendenza, o l’apertura a nuove prospettive, con il rischio di interrompere la fragile ripresa in atto.

Il voto popolare sarà determinante per definire il destino di una regione che, dopo anni di attesa, aspira a riconquistare fiducia e protagonismo.

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