martedì 9 Settembre 2025
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Melanoma: Non Solo Nei, la Prevenzione si Allarga

La percezione comune, spesso alimentata da campagne di sensibilizzazione, associa il melanoma, il tumore cutaneo più letale, all’evoluzione di nei preesistenti.
Tuttavia, una realtà scientifica, supportata da rigorose evidenze cliniche, dipinge un quadro decisamente diverso: circa il 70% dei melanomi si sviluppa *ex novo*, su aree di pelle apparentemente sana, senza una storia pregressa di nevi.

Questa cruciale distinzione sottolinea l’importanza di un approccio alla prevenzione che vada oltre la semplice auto-ispezione dei nei noti, abbracciando un modello di sorveglianza estesa e collaborativa.
Paolo Ascierto, luminare nel campo dell’oncologia melanomatica e direttore dell’unità di riferimento all’Istituto Pascale di Napoli, ne è un convinto sostenitore.

In occasione di “We in Action”, un evento multidisciplinare dedicato alla prevenzione e alle terapie innovative contro i tumori cutanei, Ascierto ribadisce il concetto di “gioco di squadra” nella lotta contro il melanoma.
Un approccio che coinvolge non solo l’individuo, ma anche amici, familiari, e persino professionisti come barbieri e parrucchieri, capaci di raggiungere aree del corpo altrimenti difficili da controllare autonomamente.

La ricerca, pubblicata su autorevoli riviste scientifiche come il *Journal of the American Academy of Dermatology*, ha analizzato i dati provenienti da 38 studi clinici che hanno coinvolto oltre 20.000 pazienti affetti da melanoma.

I risultati sono inequivocabili: la maggior parte dei melanomi si presenta come una nuova macchia, un neo di nuova formazione, invece di derivare dalla trasformazione di un neo già esistente.

Questa differenza ha implicazioni significative per la diagnosi precoce, in quanto la focalizzazione esclusiva sui nei noti potrebbe portare a trascurare lesioni potenzialmente pericolose.
Un aspetto cruciale emerso dalla ricerca è che i melanomi che si sviluppano da nei preesistenti tendono ad avere uno spessore medio inferiore rispetto a quelli che insorgono *de novo*.
Questo suggerisce che, sebbene qualsiasi neo debba essere monitorato, la rilevanza clinica di un neo nuovo è potenzialmente maggiore, dato che spesso viene scoperto in una fase più precoce, quando le possibilità di successo terapeutico sono superiori.

La campagna “We in Action”, con il contributo di enti come Pierre Fabre Innovative Oncology e Regeneron, promuove quindi un approccio proattivo alla prevenzione, incoraggiando la condivisione della responsabilità e l’ampliamento della rete di osservazione.

Il coinvolgimento di testimonial di spicco come il campione di calcio Giuseppe Bergomi e lo chef stellato Gennarino Esposito, mira a sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica sull’importanza di una sorveglianza dermatologica attenta e costruttiva, trasformando la prevenzione in un impegno collettivo per la salute.
L’attenzione deve spostarsi dalla semplice verifica dei nei noti alla scansione completa della pelle, consapevoli che il pericolo può celarsi in una nuova macchia, apparentemente innocua.

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