La XV edizione della Scuola Internazionale di Chimica Organometallica (ISOC) ha rappresentato un crocevia di talenti e competenze, accogliendo un centinaio di giovani ricercatori provenienti da ogni angolo d’Europa.
L’evento, tenutosi presso l’Auditorium Benedetto XIII dell’Università di Camerino dal 4 al 7 settembre, ha offerto un’esperienza formativa intensa e stimolante, plasmata dall’interazione con tredici relatori di spicco, figure di riferimento nei più disparati ambiti della ricerca chimica.
L’edizione 2023 ha voluto proiettare la chimica organometallica come disciplina chiave per affrontare le sfide contemporanee, con un focus particolare su aree cruciali per il progresso scientifico e tecnologico.
I relatori, provenienti da ben otto nazioni, tra cui un contributo significativo dalla Nuova Zelanda, hanno offerto una prospettiva globale sui progressi e le opportunità emergenti.
Il programma scientifico, rigoroso e interdisciplinare, ha esplorato in profondità le frontiere della ricerca biomedica, con particolare attenzione allo sviluppo di nuovi farmaci e terapie mirate.
Sono stati discussi i progressi nella chimica farmaceutica, analizzando le strategie innovative per la sintesi di molecole complesse e lo studio dei loro meccanismi d’azione.
La catalisi industriale, pilastro fondamentale per la sostenibilità e l’efficienza dei processi chimici, ha occupato un posto di rilievo nel programma, con approfondimenti sulle nuove generazioni di catalizzatori omogenei ed eterogenei, in grado di operare in condizioni più miti e con maggiore selettività.
La ricerca di soluzioni per la riduzione dell’impatto ambientale delle attività industriali è stata un tema trasversale, evidenziando l’importanza della chimica verde.
Un focus significativo è stato dedicato alla chimica ambientale, con una particolare attenzione allo sviluppo di tecnologie innovative per la rimozione di contaminanti da acqua e aria, e per la valorizzazione di risorse rinnovabili.
I relatori hanno condiviso le ultime scoperte e le strategie più promettenti per la mitigazione dei cambiamenti climatici e la protezione della biodiversità.
La Scuola Internazionale di Chimica Organometallica ha favorito un ambiente di apprendimento collaborativo e stimolante, incoraggiando il dialogo tra giovani ricercatori e esperti del settore.
I poster session e i momenti di networking hanno offerto opportunità preziose per la condivisione di idee e la creazione di nuove collaborazioni scientifiche.
L’evento si è confermato un punto di riferimento per la formazione della prossima generazione di chimici organometallici, contribuendo a promuovere l’innovazione e il progresso scientifico a livello europeo e internazionale.