La riforma delle intercettazioni, concordata con il Ministro Nordio, si sviluppa su tre pilastri fondamentali che mirano a ridefinire il quadro normativo in materia. Il primo aspetto, già approvato ieri, riguarda il divieto di intercettare le conversazioni tra avvocato e cliente, sottolineando l’importanza della riservatezza e della tutela dei rapporti professionali. Un secondo punto cruciale definisce le modalità per il sequestro di smartphone e dispositivi digitali, al fine di garantire un’efficace raccolta di prove nel rispetto dei diritti individuali. La terza componente fondamentale della riforma riguarda i limiti imposti alle proroghe delle intercettazioni, stabilendo criteri chiari e stringenti per evitare abusi e garantire un utilizzo proporzionato degli strumenti investigativi.Il senatore Pierantonio Zanettin, esponente del partito azzurro e promotore delle ultime due proposte di legge in merito alle intercettazioni, ha dichiarato all’ANSA che la conclusione dell’iter legislativo potrebbe avvenire entro la fine dell’anno. Questo ambizioso obiettivo dimostra la determinazione del legislatore nel portare a compimento una riforma tanto attesa e necessaria nel panorama giuridico nazionale. L’auspicio è quello di garantire maggiore trasparenza, equità e rispetto dei diritti individuali nel delicato ambito delle intercettazioni, promuovendo un sistema normativo moderno ed efficace che sia in grado di conciliare l’esigenza di sicurezza con la tutela dei principi democratici.
Riforma intercettazioni: verso maggiore trasparenza e tutela dei diritti individuali
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