mercoledì 10 Settembre 2025
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Luoghi Sacri Condivisi: Un Viaggio Fotografico nel Mediterraneo

Dalle vibranti arterie culturali di Marsiglia all’effervescenza spirituale di Istanbul, da New York a Marrakech, un percorso itinerante si conclude con una significativa tappa: le Collezioni comunali d’Arte di Bologna, a Palazzo d’Accursio, dal prossimo 11 settembre al 19 ottobre.
La mostra fotografica “Al di là dei confini.

Luoghi sacri condivisi”, curata da Dionigi Albera e Manoël Pénicaud, non è semplicemente una rassegna di immagini, ma un’immersione in un pellegrinaggio visivo, un’esplorazione del Mediterraneo come palcoscenico di convergenza e scambio tra le grandi fedi monoteiste: Cristianesimo, Ebraismo e Islam.
Il progetto si propone di decostruire narrazioni semplicistiche e spesso polarizzanti, offrendo una prospettiva inedita sulle interazioni che avvengono in spazi carichi di significato simbolico.

Le 45 fotografie di Pénicaud, fulcro di questa indagine, catturano momenti di coesistenza, di rispetto reciproco, di una spiritualità condivisa che trascende le differenze dottrinali.

Lungi dall’accentuare le divisioni, le immagini rivelano una realtà più complessa e sfumata, dove la convivenza tra fedeli di diverse fedi non è un’anomalia, ma una costante, un’eredità storica profondamente radicata nel tessuto mediorientale.
L’esposizione si configura come un atto di resistenza contro la paura e la diffidenza che troppo spesso caratterizzano i rapporti interculturali nell’era contemporanea.
Pénicaud invita lo spettatore a compiere un gesto di decentramento, un “passo di lato” che permetta di osservare al di là degli stereotipi, di cogliere la profonda comune radice di queste sacralità, la condivisione di un’ospitalità universale alla ricerca del divino.

La mostra non si limita a documentare; interroga, stimola la riflessione, spinge a riconoscere la comune umanità che si manifesta in luoghi di culto transreligiosi.

Più che una semplice catalogazione di santuari, l’esposizione indaga il fenomeno della frequentazione condivisa di questi luoghi, un indicatore significativo della volontà di superare barriere ideologiche e costruire ponti tra culture diverse.

L’obiettivo primario è quello di contrastare una lettura riduttiva della religione, un approccio che tende a semplificare complessità intrinseche, alimentando pregiudizi e incomprensioni.
“Al di là dei confini” si presenta quindi come un’occasione per riscoprire il valore del dialogo interreligioso, per comprendere come la sacralità possa essere un collante, un punto di incontro tra popoli e fedi diverse, promuovendo una visione più inclusiva e pacifica del mondo.

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