mercoledì 10 Settembre 2025
14.1 C
Aosta

Tutela elettorale: rischio per la democrazia e certezza del diritto

La questione della tutela giuridica in fase pre-elettorale solleva un problema di fondamentale importanza per la salvaguardia del principio democratico.

L’assenza di un’adeguata protezione in questa fase potrebbe paradossalmente condurre a elezioni contaminate da una normativa contestata, con conseguenze potenzialmente destabilizzanti per l’intero sistema elettorale e, di riflesso, per l’ordinato svolgimento della vita democratica.

Ritardare la risoluzione di controversie riguardanti la legittimità di una legge elettorale, costringendo ad attendere l’esito delle votazioni per poi ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), implica non solo costi economici considerevoli per la collettività, ma soprattutto un rischio di compromissione della fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
La prospettiva dell’Avs-Rete Civica, assistita dagli avvocati Ivan Libero Nocera e Maria Cristina Carbone, coordinati dal giurista Giovanni Boggero, si fonda su un principio di chiarezza e certezza del diritto che deve precedere l’effettivo esercizio del voto.

La loro opposizione all’applicazione della legge che introduce le preferenze di genere, a sostituzione della preferenza unica, non è una mera contestazione formale, ma una rivendicazione di un diritto-guida: la garanzia di un processo elettorale trasparente e prevedibile.
In questa direzione, durante l’udienza, la difesa ha presentato un parere del Consiglio di Stato che rafforza le loro argomentazioni.
La schermata del sito web del Consiglio Regionale, che ancora fa riferimento alla preferenza unica, costituisce un ulteriore elemento probatorio a sostegno della loro tesi.
Il parere del Consiglio di Stato n.
12036/2004, datato 12 gennaio 2005, evidenzia come le regole procedurali elettorali abbiano un’influenza determinante sull’attività preparatoria delle operazioni di voto.
Questa considerazione impone che le norme elettorali siano conosciute con esattezza e precisione fin dall’inizio del processo, assicurando così la certezza del diritto e il pieno esercizio dei diritti elettorali attivi e passivi.

L’applicazione retroattiva di modifiche procedurali, introdotte dopo l’indizione delle elezioni, risulta incompatibile con il principio di tutela della legalità e con la necessità di garantire un processo elettorale equo e prevedibile per tutti i partecipanti.

La certezza del diritto non è un optional, ma un pilastro fondamentale del sistema democratico, e la sua violazione in fase pre-elettorale mina la legittimità dell’intero processo democratico.
Il ricorso di Avs-Rete Civica rappresenta quindi un atto di difesa non solo di interessi specifici, ma di un principio costituzionale di primaria importanza: la garanzia di un voto libero, equo e prevedibile.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -