mercoledì 10 Settembre 2025
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Musica e carcere: un ponte di speranza ad Ancona

La musica, ponte fragile e potente, ha nuovamente attraversato le mura del carcere di Barcaglione ad Ancona, riproponendo un’iniziativa di profondo significato umano e culturale.
L’evento, legato al prestigioso festival Musicultura, giunto alla sua 36ª edizione, ha offerto a un’audience di circa cinquanta detenuti l’opportunità di ascoltare sette tra gli otto finalisti, artisti emergenti del panorama della canzone popolare e d’autore italiana.
Quest’anno, l’iniziativa ha assunto un valore aggiunto: la creazione di una giuria speciale composta da detenuti, incaricata di premiare una performance particolarmente significativa.

Il premio, denominato “La casa in riva al mare” – un omaggio commovente all’iconica canzone di Lucio Dalla che narra la storia di un uomo dietro le sbarre – rappresenta un gesto di riconoscimento e valorizzazione della sensibilità artistica e umana presente all’interno del carcere.
L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra Musicultura e il Garante per i Diritti della Persona nelle Marche, Giancarlo Giulianelli, si inserisce in un percorso più ampio volto a tutelare la dignità dei detenuti e a promuovere il loro reinserimento sociale.

“L’obiettivo,” ha sottolineato Giulianelli durante l’evento, “è far comprendere alla società che, al di là delle azioni compiute, i detenuti conservano un’umanità che merita attenzione e opportunità di crescita.

” L’evento non si limita a una mera performance musicale; esso si configura come un catalizzatore di riflessione sulla rieducazione, un processo che richiede un impegno condiviso.

Giulianelli ha lanciato un appello alla società, invitando a superare la tendenza a focalizzarsi sugli eventi negativi, paragonando il carcere a una foresta rigogliosa, troppo spesso oscurata dalla caduta di un singolo albero.
I detenuti, in questa metafora potente, rappresentano la potenziale crescita e la resilienza dell’animo umano, capaci di rinascere anche nelle condizioni più avverse.
Il Garante ha inoltre evidenziato un’evoluzione positiva nella sensibilità pubblica nei confronti dei detenuti negli ultimi cinque anni, riconoscendo un crescente interesse e una maggiore consapevolezza del loro diritto a un percorso di riabilitazione e reintegrazione, elementi imprescindibili per una giustizia veramente riparatrice e orientata al futuro.

La musica, in questo contesto, si rivela uno strumento prezioso per costruire ponti, abbattere pregiudizi e coltivare la speranza.

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