La Procura della Dda di Reggio Calabria ha avanzato una richiesta di condanna a sedici anni di reclusione nei confronti dell’avvocato e già senatore Giancarlo Pittelli, figura centrale nel complesso processo Mala Pigna, in corso di svolgimento presso il Tribunale di Palmi.
La decisione, culminata con la requisitoria del pm Lucia Spirito, si inserisce in un’inchiesta di vaste proporzioni che ha svelato intricati rapporti tra esponenti politici, professionisti e la potente cosca Piromalli, uno dei pilastri dell’organizzazione ‘ndranghetista.
Il processo Mala Pigna non si limita a indagare sui legami tra il mondo della politica e della criminalità organizzata, ma mette in luce anche un sistema di gestione illecita di rifiuti, presumibilmente orchestrato dall’imprenditore Rocco Delfino, individuato come il braccio economico del clan di Gioia Tauro.
Per Delfino, la Procura ha richiesto una pena ancora più severa, ventinove anni di reclusione, a testimonianza del suo ruolo chiave nell’economia criminale della cosca.
L’imputazione contestata a Pittelli, che si avvale della difesa degli avvocati Guido Contestabile e Salvatore Staiano, configura un concorso esterno in associazione mafiosa.
Secondo l’accusa, Pittelli, in virtù della sua posizione di rilievo nel panorama politico e professionale, ha instaurato con la ‘ndrangheta un rapporto di reciproca utilità, agendo come “faccendiere” a disposizione del sodalizio.
In sostanza, Pittelli avrebbe offerto la sua disponibilità a risolvere problematiche specifiche degli affiliati, sfruttando la sua rete di contatti con figure chiave nelle istituzioni e nella pubblica amministrazione.
La gravità dell’accusa risiede nella presunta capacità di Pittelli di accedere a informazioni riservate e di influenzare il trattamento riservato ai detenuti appartenenti alla cosca Piromalli, beneficiando di favori che violavano il regime del 41 bis, il massimo livello di sicurezza carceraria.
Questo suggerisce un’interferenza diretta nel sistema giudiziario e amministrativo a vantaggio dell’organizzazione criminale.
Il processo Mala Pigna si colloca, inoltre, all’interno di un quadro più ampio di indagini che coinvolgono Pittelli.
Lo stesso è infatti imputato anche nel processo Rinascita-Scott, in corso a Catanzaro, dove è stato già condannato in primo grado a undici anni di reclusione per i suoi rapporti con il boss Luigi Mancuso.
La sovrapposizione di questi procedimenti giudiziari evidenzia una presunta condotta continuativa e strutturata di collusione con la ‘ndrangheta, che mina la credibilità del sistema democratico e l’integrità delle istituzioni.
Le arringhe difensive seguiranno ora la requisitoria del pm, prima che il Tribunale si ritiri per deliberare la sentenza finale, un momento cruciale che definirà il destino dell’ex senatore e il peso delle accuse mosse dalla Procura.