mercoledì 10 Settembre 2025
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Incendi rifiuti in Agro Teano-Riardo: allarme inquinamento e rischi per l’agricoltura.

La situazione nell’agro-teanese e riardese continua a generare profonda preoccupazione, con l’avvio di un monitoraggio regionale volto a quantificare l’impatto ambientale sui territori agricoli direttamente colpiti dagli incendi di rifiuti.
L’iniziativa, sollecitata da Coldiretti Caserta, è resa necessaria dagli allarmi inquinamento atmosferico sollevati dall’Arpac, confermando un deterioramento della qualità dell’aria nell’area interessata.

La vicenda, lungi dall’essere conclusa, ha visto un nuovo, drammatico riaccendersi delle fiamme, testimoniato da un persistente odore acre che impregna l’ambiente anche a notevole distanza dai luoghi del rogo, ben oltre i confini dell’area sottoposta a sequestro.

Questo episodio, che riemerge dalle ceneri di un incendio precedente, ha coinvolto un’enorme discarica illegale di rifiuti, per un’area estesa su ben 40.000 metri quadrati, composta principalmente da materiali plastici e altre sostanze classificate come “speciale”, il cui smaltimento scorretto rappresenta una gravissima minaccia per la salute umana e per l’ecosistema.

La plastica, in particolare, è una fonte significativa di microplastiche, particelle microscopiche che possono contaminare il suolo, le acque e la catena alimentare, con effetti a lungo termine ancora in gran parte sconosciuti.
Coldiretti Caserta si è dichiarata pronta a costituirsi parte civile nei procedimenti legali che saranno avviati per identificare i responsabili di questa devastante emergenza ambientale, perseguendo l’obiettivo di tutelare i diritti degli agricoltori che hanno subito danni diretti e indiretti.

L’azione civile non è solo una questione di risarcimento economico, ma anche un atto di giustizia nei confronti di un territorio martoriato e di una comunità esposta a rischi sanitari.
L’analisi delle possibili conseguenze sull’agricoltura locale evidenzia differenze significative tra le due aree coinvolte.
Nei pressi di Teano, la prevalenza di coltivazioni di frutta a guscio, come le nocciole, offre un certo grado di resilienza rispetto al rischio di contaminazione da microplastiche, data la capacità di queste piante di accumulare relativamente meno sostanze inquinanti.
Tuttavia, la situazione è più critica in prossimità di Riardo, dove sono presenti coltivazioni di mais destinato all’insilaggio, un alimento fondamentale per l’alimentazione animale, e si estende la produzione di mele annurche, una varietà particolarmente sensibile agli sbalzi ambientali e ai contaminanti.
La contaminazione del mais e delle mele potrebbe avere ripercussioni significative sulla produzione alimentare e sulla salute degli animali e delle persone che consumano questi prodotti.

L’intera vicenda pone interrogativi urgenti sulla gestione dei rifiuti in Campania, sulla necessità di rafforzare i controlli e di sanzionare severamente i comportamenti illeciti, e sulla necessità di promuovere pratiche di economia circolare che riducano la produzione di rifiuti e favoriscano il riciclo e il riutilizzo dei materiali.
La protezione dell’ambiente e la salvaguardia della salute pubblica devono essere priorità assolute, al di sopra di qualsiasi interesse economico o speculativo.

Il futuro dell’agricoltura campana, e l’immagine stessa del territorio, dipendono dalla capacità di affrontare con determinazione e responsabilità questa complessa emergenza.

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