10 luglio 2024 – 20:13
Nel cuore di una metropoli frenetica e caotica, si staglia la figura di una donna eccezionalmente competente nel suo ambito professionale, una figura che incarna appieno la perfezione in ogni aspetto della sua vita e che sa riconoscere i propri errori con onestà e umiltà, dimostrando un’integrità ineccepibile nonostante le critiche infondate provenienti da alcuni. Questo è il ritratto tracciato da Scarlett Johansson del personaggio di Kelly Jones nella commedia romantica “Fly Me to the Moon – Le due facce della Luna” diretta da Greg Berlanti e distribuita nei cinema dall’11 luglio grazie a Eagle Pictures.Immersa nel contesto storico dell’allunaggio della Nasa dell’Apollo 11, la pellicola sembra giocare con tematiche politicamente scorrette ma si rivela invece un’opera profonda ed emozionante. Kelly Jones, assume il ruolo di rilanciare l’immagine pubblica dell’agenzia spaziale statunitense, scontrandosi con Cole Davis (interpretato da un Channing Tatum dal look discutibile), il rigido direttore del programma di lancio. Mentre lei punta a trasformare la missione in un successo commerciale capace di generare profitti e consenso per la Nasa in crisi, lui resta ancorato a vecchi schemi contrari all’innovazione.Quando la Casa Bianca decide che il successo della missione è imprescindibile, Kelly viene incaricata di simulare uno sbarco sulla Luna come piano B. Un tema già trattato in opere come “Moonwalkers” del 2015 dove si ipotizza che lo sbarco sulla Luna del 1969 sia stato una messinscena orchestrata da Stanley Kubrick. Mentre si prepara per la vera missione Apollo 11, Kelly lavora contemporaneamente a un piano alternativo nel caso le cose dovessero andare storte.Scarlett Johansson, anche produttrice del film e candidata due volte agli Oscar per i suoi ruoli in “Storia di un matrimonio” e “Jojo Rabbit”, sottolinea l’ampiezza di vedute del suo personaggio: “Kelly Jones ha una visione prospettica molto ampia rispetto agli altri personaggi”. Channing Tatum aggiunge che sebbene Cole e Kelly abbiano obiettivi simili, le loro modalità d’azione sono differenti: lui determinato e fiducioso nell’impossibile, lei più flessibile pur perseguendo lo stesso fine.In questo intricato intreccio tra ambizione professionale e dilemmi etici emergono le sfumature dei protagonisti: mentre Cole affronta le sfide con determinazione ferrea, Kelly adotta strategie più flessibili ma altrettanto efficaci. La complessità dei personaggi si riflette nelle dinamiche emotive che li guidano verso un epilogo sorprendente dove l’intelligenza emotiva si rivela alla pari con l’ingegno professionale.