“Shikun”: il film politico e allegorico di Amos Gitai al Taormina Film Festival

Il nuovo film presentato al Taormina Film Festival, “Shikun”, si distingue per la sua profonda carica politica e allegorica. Il regista Amos Gitai, figlio di un padre ebreo tedesco e di una madre russa nata in Palestina britannica, affronta temi scottanti senza mai nominare direttamente i palestinesi. Attraverso interrogativi taglienti posti dai personaggi del film, come “Quanto tempo sarà necessario perché i figli dicano ai padri di fermarsi?” o “Perché hanno permesso che venissero bombardati i villaggi?”, Gitai mette in discussione il governo autoritario di Netanyahu, accusandolo di voler minare la democrazia parlamentare israeliana.La trama si ispira alla celebre pièce teatrale “Il rinoceronte” di Ionesco, trasportando lo spettatore nel cuore del palazzo fatiscente Shikun, dove le persone si trasformano metaforicamente in rinoceronti, simbolo dell’omologazione e dell’intolleranza sociale. In questo contesto claustrofobico dei lunghi corridoi bianchi del palazzo popolare, emerge un ritratto spietato della società israeliana pre-tragedia del 7 ottobre.Gitai denuncia l’autoritarismo dilagante nel governo di Netanyahu, che ha tentato di sottomettere il sistema giudiziario al potere politico. Questo clima ha provocato una reazione vigorosa della società civile israeliana, evidenziando una profonda crisi esistenziale all’interno dell’unica democrazia parlamentare del Medio Oriente. Il film offre uno sguardo implacabile sulla realtà urbana delle unità abitative famigliari ripetitive all’infinito nei palazzi-alveare tipici dell’urbanistica popolare israeliana.In conclusione, “Shikun” rappresenta un potente monito sul pericolo delle derive totalitarie e sull’importanza della resistenza individuale davanti all’intolleranza sociale. Gitai ci invita a riflettere sul futuro incerto di una società in crisi esistenziale, mettendo in luce le contraddizioni e le tensioni latenti che minacciano la democrazia e la convivenza pacifica tra diverse comunità.