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Abbattimento Lupi in Alto Adige: TAR conferma, LAV ricorre al Consiglio di Stato

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Bolzano ha confermato la decisione precedente di respingere l’istanza cautelare presentata da LAV, ENPA e LNDC Animal Protection volta a sospendere la misura di abbattimento di due lupi, disposta dal Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, in seguito a episodi di predazione a Malga Furgles.
La decisione, originariamente anticipata nei primi giorni di agosto, ha permesso l’immediata esecuzione della condanna a morte, tragicamente concretizzata a breve distanza.
Questo atto solleva questioni di profonda rilevanza etica, ecologica e giuridica.

La pretesa di eliminare individui appartenenti a una specie protetta, in maniera aleatoria e in risposta a predazioni di bestiame, appare contraddittoria rispetto ai principi di gestione sostenibile della fauna selvatica.

La misura, lungi dal risolvere il problema, rischia di innescare dinamiche ecologiche complesse e controproducenti, favorendo potenzialmente un aumento della pressione di altre specie o alterando le consuete rotte migratorie.

La strategia di prevenzione, che include la messa in sicurezza del bestiame attraverso sistemi di protezione adeguati e l’implementazione di pratiche di allevamento responsabili, rappresenta l’unica via percorribile per minimizzare i conflitti tra attività antropiche e conservazione della biodiversità.
L’abbattimento, invece, si configura come una risposta reattiva, punitiva e priva di fondamento scientifico.
L’accusa è che, in questo specifico caso, la responsabilità della predazione non possa ricadere sui lupi, considerando le informazioni documentate dalla stessa Provincia Autonoma di Bolzano, secondo cui il bestiame era stato lasciato incustodito al di fuori del recinto, in violazione degli obblighi di custodia imposti all’allevatore.
Questa omissione, se confermata, mette in discussione la legittimità della misura punitiva.

A ciò si aggiunge la gravità del fatto che un ulteriore lupo era già stato precedentemente ucciso in Provincia di Bolzano, in maniera illecita e tramite avvelenamento.
Questa nuova abbattimento, quindi, ha già superato il limite annuale di 1-2 esemplari imposto dall’ISPRA, evidenziando una potenziale violazione delle normative sulla gestione della fauna selvatica.
L’azione, oltre a rappresentare una risposta sproporzionata, pregiudica la possibilità di monitorare e gestire efficacemente la popolazione di lupi.

LAV, ENPA e LNDC Animal Protection si oppongono fermamente a questa spirale di violenza e, in linea con il proprio impegno nella tutela del patrimonio naturale, annunciano il deposito di un ricorso in Consiglio di Stato, con l’obiettivo di contestare la legittimità della decisione del TAR e di rivendicare il diritto dei lupi a vivere in un ambiente sicuro e protetto, senza essere perseguitati per il semplice fatto di esistere e comportarsi secondo la propria natura.

L’obiettivo è riaffermare il principio secondo cui la convivenza tra uomo e fauna selvatica richiede responsabilità, rispetto e una gestione basata su dati scientifici e soluzioni innovative.

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