Il futuro del Ponte sullo Stretto di Messina, opera infrastrutturale che ha segnato l’agenda politica e tecnica italiana per decenni, poggia ora sull’esito della valutazione della Corte dei Conti.
La delibera di approvazione, recentemente trasmessa dal Dipartimento per la Programmazione Economica al controllo contabile, costituisce il passaggio cruciale che precede l’effettivo avvio dei lavori.
La firma congiunta del Presidente del Consiglio e del Sottosegretario con delega al Comitato Interministeriale per l’Infrastrutture Strategiche (Cipess) ha sbloccato questo momento, formalizzando un processo decisionale complesso e articolato.
L’approvazione della delibera, unitamente ai suoi 91 allegati tecnici e finanziari – un corpus documentale che ne dettaglia costi, benefici attesi e impatto ambientale – rappresenta, a detta del Sottosegretario Alessandro Morelli, il provvedimento più significativo affrontato dal Cipess nell’attuale legislatura.
L’avanzamento di questa fase segna una svolta rispetto alle precedenti vicende legate al Ponte, caratterizzate da revisioni progettuali, contestazioni legali e profonde incertezze finanziarie.
La decisione del Cipess, frutto di un intenso lavoro di valutazione comparativa tra diverse opzioni di tracciato e tecnologie costruttive, mira a superare le criticità emerse in passato, puntando su un modello di realizzazione che coniughi efficienza, sostenibilità e sicurezza.
Tuttavia, l’esito della verifica della Corte dei Conti rappresenta una tappa imprescindibile.
La Corte, garante della legalità e dell’efficacia della gestione delle risorse pubbliche, analizzerà attentamente la delibera, scrutinando ogni aspetto del progetto: la fattibilità tecnico-economica, la coerenza con le normative vigenti, la corretta applicazione dei principi di trasparenza e concorrenza.
Un parere favorevole, espresso entro il termine di 60 giorni, libererebbe la strada all’assegnazione dei lavori e all’avvio effettivo dei cantieri.
Eventuali rilievi, invece, potrebbero richiedere modifiche al progetto o ulteriori chiarimenti, ritardando ulteriormente il completamento dell’opera.
Il Ponte sullo Stretto, oltre alla sua funzione infrastrutturale, simboleggia un’aspirazione nazionale: collegare due sponde geograficamente vicine ma storicamente divise, promuovendo lo sviluppo economico e la coesione territoriale.
Il futuro di questa ambiziosa opera, e con esso una parte significativa del panorama infrastrutturale italiano, è ora nelle mani della Corte dei Conti, custode imparziale della legalità e dell’interesse pubblico.