15 luglio 2024 – 21:45
Le risorse destinate dalla Legge di bilancio per le prestazioni aggiuntive finalizzate anche alla carenza di personale ammontano a circa 6 milioni di euro per le professioni sanitarie del comparto, ad eccezione dei medici. In particolare, si parla di una tariffa oraria di 60 euro che rappresenta un incentivo aggiuntivo e non fa parte dei 25 milioni destinati dalla stessa legge per l’abbattimento delle liste d’attesa. Questo finanziamento trova spazio all’interno dello 0.4% del finanziamento indistinto.Il sindacato infermieri Nursind Piemonte, tramite il segretario Francesco Coppolella, ha precisato che la Regione ha risposto richiamando una responsabilità romana non specificata, su cui è necessario ancora fare chiarezza. Nonostante siano trascorsi diversi mesi, la situazione appare ancora incerta.È fondamentale stabilire con chiarezza l’utilizzo delle risorse destinate alle prestazioni aggiuntive al fine di garantire un riconoscimento economico adeguato per il lavoro straordinario svolto dagli infermieri e per far fronte alle carenze di organico. Se tali risorse possono essere impiegate anche per ridurre le liste d’attesa, è importante che ciò avvenga nel rispetto delle finalità concordate e senza gravare sugli infermieri.Il sindacato ribadisce l’importanza di ridurre le liste d’attesa ma sottolinea altresì la necessità di garantire condizioni adeguate ai professionisti sanitari. È essenziale evitare abusi nella disponibilità degli infermieri e assicurare che vengano utilizzate in modo corretto ed equo le risorse a disposizione.In conclusione, è cruciale trovare un equilibrio tra la necessità di ridurre le liste d’attesa e quella di garantire condizioni lavorative dignitose agli infermieri. Solo attraverso una gestione oculata delle risorse e un chiarimento sulle modalità di impiego degli incentivi economici si potrà assicurare un sistema sanitario efficiente e sostenibile nel lungo termine.
