giovedì 11 Settembre 2025
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Piemonte, esportazioni in calo: crisi globale frena la crescita.

Nel primo semestre del 2025, il tessuto economico piemontese ha manifestato un quadro complesso, con un valore complessivo delle esportazioni attestatosi a 30,5 miliardi di euro.

Questa cifra, seppur consistente, rivela una contrazione del 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un segnale che solleva interrogativi sulle dinamiche in atto nel mercato globale e sulla competitività del territorio.
Parallelamente, le importazioni hanno raggiunto i 23,8 miliardi di euro, evidenziando un modesto incremento dello 0,7%, che, sebbene contenuto, contribuisce a ridurre il saldo commerciale a +6,7 miliardi di euro, in lieve diminuzione rispetto ai 7,7 miliardi del 2024.

L’indebolimento delle esportazioni è riconducibile principalmente a settori chiave come quello dei mezzi di trasporto e della meccanica, comparti di eccellenza che, in questo momento, si trovano ad affrontare sfide di mercato significative.

Un’analisi più approfondita rivela che la contrazione è particolarmente marcata nei Paesi extra UE-27, suggerendo una possibile ripercussione delle tensioni geopolitiche e delle trasformazioni nelle catene di approvvigionamento internazionali.

Tuttavia, all’interno di questo scenario apparentemente negativo, emergono elementi di resilienza e opportunità.

Il settore agroalimentare e delle bevande, con una quota del 13,7% nel paniere delle esportazioni, si conferma un motore di crescita, proseguendo il trend positivo e segnando un incremento dell’1,4%.

Questa performance sottolinea la capacità del Piemonte di valorizzare la propria tradizione e qualità, rispondendo alla crescente domanda globale di prodotti di eccellenza.

Un’ulteriore spinta positiva proviene dal comparto dei metalli, che registra un balzo del 10,5%, un risultato che riflette l’importanza strategica di questo settore nell’economia regionale e la sua capacità di adattarsi alle nuove esigenze del mercato.
Il tessile, con una crescita più contenuta ma comunque positiva dello 0,9%, si posiziona al quarto posto per quota di esportazione, mentre i settori chimico (-0,9%) e della gomma-plastica (-4%) continuano a confrontarsi con difficoltà.

L’andamento complessivo, letto alla luce delle incertezze geopolitiche globali e delle riorganizzazioni dei flussi commerciali, sottolinea la necessità di un intervento strategico e proattivo da parte delle istituzioni.

Le Camere di Commercio, in particolare, sono chiamate a svolgere un ruolo cruciale, promuovendo politiche di internazionalizzazione mirate e incentivando investimenti in ricerca e sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili.

Un approccio orientato alla diversificazione dei mercati, all’adozione di tecnologie avanzate e alla promozione di pratiche rispettose dell’ambiente si rivela essenziale per rafforzare la competitività del Piemonte e assicurare una ripresa economica duratura.
La valorizzazione dei settori agroalimentare e metallurgico, unita a un impegno costante per l’innovazione in tutti i comparti produttivi, rappresenta la chiave per affrontare le sfide del futuro e consolidare il ruolo del Piemonte come polo di eccellenza nel panorama economico internazionale.

Come sottolinea Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte, l’agire sinergico tra istituzioni e imprese è imperativo per navigare con successo in questo contesto complesso e incerto.

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