La sezione locale dell’Associazione Nazionale Magistrati di Ancona, con profonda attenzione alla funzionalità e all’efficienza del sistema giudiziario, ha espresso un forte appoggio alle istanze del personale precario operante presso l’Ufficio per il Processo.
La posizione dell’Anm si fonda sulla constatazione di un contributo lavorativo che ha trascendentato le aspettative iniziali, configurandosi come elemento cruciale per la riduzione dell’arretrato giudiziario e per l’accelerazione della risposta alle esigenze di giustizia dei cittadini.
Il personale in questione non si presenta come semplice forza lavoro supplente, bensì come professionisti altamente specializzati, depositari di competenze specifiche che si rivelano un supporto imprescindibile all’attività del magistrato.
La loro expertise, maturata attraverso l’esperienza sul campo, si traduce in una maggiore capacità di gestire flussi di lavoro complessi, ottimizzare procedure e contribuire in maniera significativa alla qualità del servizio offerto.
L’imminente scadenza dei contratti a tempo determinato, prevista per giugno 2026, solleva una questione di profondo rilievo per la tenuta del sistema.
L’Anm sottolinea con forza che una mera e limitata assunzione di questi lavoratori all’interno delle strutture giudiziarie determinerebbe inevitabilmente una dispersione di professionalità preziose, con conseguente riemergere dell’arretrato e un prolungamento dei tempi processuali.
Tale scenario comprometterebbe gli sforzi compiuti e minerebbe la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
La stabilizzazione del personale precario non è quindi una mera questione sindacale, ma un imperativo per garantire la continuità e la qualità del servizio giustizia.
L’Anm auspica, pertanto, un percorso di assunzione a tempo indeterminato, che riconosca e valorizzi le competenze acquisite, definendo profili professionali dedicati che incornicino la specificità del loro contributo al lavoro giudiziario.
Questo inserimento strutturale non solo consoliderebbe la funzionalità dell’Ufficio per il Processo, ma contribuirebbe anche a rafforzare la sua finalità, rendendolo più efficiente, accessibile e reattivo alle esigenze della collettività.
Si tratta di un investimento strategico per il futuro della giustizia, volto a preservare le competenze, a evitare la dispersione del capitale umano e a garantire un servizio più equo e tempestivo per tutti i cittadini.
La proposta dell’Anm mira a creare un sistema giudiziario più resiliente, capace di affrontare le sfide future con maggiore efficacia e di rispondere in modo adeguato alle aspettative della società.