Il passaggio di testimone nell’impero Armani si configura come un atto di straordinaria complessità e lungimiranza, delineato in dettaglio nel testamento del fondatore, Giorgio Armani.
L’intera proprietà di Giorgio Armani Spa, fulcro di un brand che ha ridefinito l’eleganza e il lusso nel panorama globale, viene destinata alla fondazione omonima, un’istituzione nata per preservare l’eredità culturale e promuovere iniziative di carattere sociale e artistico.
Tuttavia, la struttura proprietaria rivela un intreccio di interessi e diritti che trascende la semplice donazione alla fondazione.
Un 9,9% delle azioni, una quota significativa che testimonia la sua permanenza nell’azionariato, resta in proprietà.
La maggioranza, il 90% delle azioni, viene ceduta in nuda proprietà, un meccanismo giuridico che separa la proprietà formale (il diritto di disporre del bene) dall’usufrutto, ovvero il diritto di goderne e trarne beneficio.
Questo aspetto cruciale del testamento assegna l’usufrutto di tale rilevante quota azionaria a Pantaleo dell’Orco, figura chiave nell’evoluzione e gestione del gruppo, ai tre nipoti dello stilista – testimonianza del legame affettivo e della volontà di coinvolgere le nuove generazioni – e alla sorella Rosanna, elemento di continuità e riferimento storico nell’ambito della famiglia Armani.
La decisione di separare la proprietà dalla possibilità di godere dei benefici derivanti dalle azioni, attribuendo l’usufrutto a persone specifiche, suggerisce una strategia volta a garantire una gestione oculata e continuativa del patrimonio aziendale, bilanciando l’interesse della fondazione con la presenza di figure che ne conoscono profondamente le dinamiche e la visione strategica.
Si tratta di un atto di pianificazione successoria particolarmente sofisticato, che mira a conciliare la volontà di preservare l’eredità di Giorgio Armani con la necessità di garantire la stabilità e la prosperità del suo impero per il futuro, implicando una continua supervisione e influenza sulle decisioni aziendali da parte degli usufruituari designati.
La presenza della sorella Rosanna, inoltre, sottolinea l’importanza del legame familiare nella continuità del progetto Armani.