Il 12 settembre 1943 ad Ascoli Piceno, una data gravata da un significato profondo, si è rinnovata la memoria dei coraggiosi che, ottantadue anni or sono, si opposero all’occupazione tedesca.
La commemorazione, promossa dall’ANPI provinciale, ha visto convergere un ampio corteo composto da rappresentanti delle associazioni combattentistiche, delle istituzioni civili, militari e religiose, testimonianza di un impegno condiviso nel preservare la memoria di quegli eventi cruciali.
La scelta del sottopasso ferroviario in via SS.
Filippo e Giacomo, luogo simbolo degli scontri del 1943, non è casuale.
Qui, in un contesto di incertezza e paura, la popolazione ascolana, animata da un istinto di autodeterminazione e dai primi germogli di resistenza, si erse di fronte alla macchina bellica nazista.
Non si trattava di un esercito organizzato, bensì di cittadini comuni, uomini e donne di ogni età e condizione sociale, che, guidati dalla volontà di difendere la propria libertà e la propria dignità, diedero vita a una spontanea reazione.
Quella giornata del 1943, immediatamente successiva al crollo del regime fascista e all’armistizio di Cassibile, fu un momento di transizione drammatico.
L’Italia, divisa e confusa, si ritrovò improvvisamente occupata da truppe straniere, determinate a mantenere il controllo del territorio.
Ascoli Piceno, come molte altre città del Paese, si trovò ad affrontare una situazione di estremo pericolo, con la minaccia di rappresaglie e violenze imminenti.
Il coraggio degli ascolani che si opposero ai tedeschi non fu solo un atto di resistenza fisica, ma anche una potente affermazione morale.
Dimostrarono di non essere disposti a sottomettersi al dominio straniero, di voler scegliere la propria strada, anche a costo di sacrifici personali.
La loro azione, seppur limitata nel tempo e nello spazio, contribuì a creare le condizioni per lo sviluppo della Resistenza italiana, offrendo un esempio di resilienza e determinazione.
La memoria di questi eventi non è solo un omaggio al passato, ma anche un monito per il futuro.
Ci ricorda l’importanza di difendere i valori della libertà, della democrazia e della giustizia, di non dimenticare mai gli orrori della guerra e della dittatura.
Ci invita a riflettere sulle responsabilità individuali e collettive, a coltivare la consapevolezza storica, a promuovere la cultura della pace e della convivenza civile.
La partecipazione di rappresentanti di diverse sensibilità politiche e ideologiche alla commemorazione di oggi testimonia l’universalità di questi valori, la loro capacità di superare le divisioni e di unire le forze per costruire un futuro migliore.
L’eco di quei primi atti di coraggio risuona ancora oggi, ispirando nuove generazioni a impegnarsi per un mondo più giusto e libero, un mondo in cui la memoria sia sempre viva e capace di illuminare il cammino.
La Resistenza ascolana, un piccolo, ma significativo tassello della più ampia Resistenza italiana, continua ad essere un simbolo di speranza e di riscatto.






