La panchina rossa, simbolo tangibile di una memoria che non si spegne, si propaga come un’eco di speranza e impegno civile.
Nata dall’iniziativa di ‘Libera Potenza’, questa panchina non è semplice arredo urbano, ma un’opera partecipata, un invito all’azione, un ponte tra il dolore del passato e la costruzione di un futuro libero dalla violenza di genere.
Il progetto ‘Adotta la panchina rossa di Elisa Claps’ trascende la commemorazione del 32° anniversario della sua tragica scomparsa e del suo brutale omicidio, divenendo un catalizzatore per la sensibilizzazione e l’azione concreta.
L’idea, concepita dai volontari di ‘Libera Potenza’, mira a restituire a Elisa, strappata alla vita troppo presto, la possibilità di interagire con la comunità, di lasciare un’impronta positiva nel tessuto sociale.
Non si tratta di un mero ricordo funebre, ma di un’opportunità per diffondere il suo messaggio, per permettere alle sue storie e ai suoi sogni – spesso soffocati da una realtà crudele – di risuonare nella coscienza collettiva.
L’adozione da parte di scuole, associazioni, enti pubblici o privati non è un atto formale, bensì un impegno a promuovere la cultura del rispetto, dell’uguaglianza e della non violenza.
L’iniziativa si fonda su una solida base di solidarietà, testimoniata dal successo della raccolta fondi dedicata alla memoria di Elisa.
I proventi raccolti hanno già permesso la realizzazione di un ambulatorio medico a Goma, nella Repubblica del Congo, un gesto concreto che realizza uno dei desideri più profondi di Elisa: contribuire al benessere altrui, alleviare sofferenze, offrire speranza dove la vita è più fragile.
La promessa di un ospedale, in collaborazione con i Salesiani, rafforza ulteriormente questo impegno, trasformando il ricordo di Elisa in un motore di cambiamento positivo per una comunità lontana, ma vicina nel cuore di chi la ricorda.
Il Polo Bibliotecario di Potenza è stato il primo ad abbracciare questa iniziativa, simboleggiando l’importanza del sapere, della riflessione e della memoria come strumenti fondamentali per contrastare la violenza contro le donne.
La panchina rossa, collocata strategicamente all’ingresso, diventa un luogo di sosta, un invito alla contemplazione, un monito per onorare la memoria di tutte le vittime di femminicidio e per rinnovare l’impegno a costruire una società più giusta e sicura.
Questa panchina non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza, un invito a tutti a “adottare” a propria volta il gesto di Elisa, trasformando il lutto in azione, il dolore in speranza, la memoria in un futuro libero dalla violenza.