sabato 13 Settembre 2025
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Ruins: Arte e Rinascita a Bosco Marengo

Il Complesso Monumentale di Santa Croce a Bosco Marengo si anima con “Ruins”, la prima iterazione di un ambizioso progetto di residenze artistiche, il culmine di un percorso creativo che vede protagonisti Jade Blackstock, Giovanni Chiamenti, Luca Pagin e Teresa Prati.
L’iniziativa, portata avanti dall’associazione culturale Mares – nata dalla visione curatoriali di Tatiana Palenzona e Amina Berdin, affiancate dall’imprenditore Michelangelo Buzzi – si pone come volano per la valorizzazione del territorio alessandrino, inteso non solo in termini geografici, ma come ecosistema culturale da rigenerare.
L’inaugurazione, fissata per il 20 settembre, sarà arricchita dalla collaborazione curatoriale del duo Lemonot.

“Ruins” si configura come un’esposizione diffusa, un percorso immersivo che dialoga con l’architettura storica del complesso e il paesaggio circostante.

Più che una semplice mostra, si tratta di un’esperienza progettata per stimolare la riflessione e la scoperta, invitando il pubblico a perdersi e ritrovarsi tra le opere degli artisti.
Durante il periodo di residenza, un intenso scambio di idee e pratiche ha legato gli artisti e i curatori, generando un intreccio di prospettive che permea l’intero allestimento.

Le opere, concepite per interagire tra loro, si alimentano reciprocamente, creando una narrazione polifonica che trascende le individualità artistiche.

Il progetto “Ruins” segna l’inizio di un ciclo triennale (2025-2027) che ambisce a una trasformazione profonda del tessuto culturale alessandrino, delineando un nuovo polo di creatività e innovazione.

La scelta del nome “Ruins” non evoca decadenza, bensì un potenziale inespresso: le rovine non sono fine, ma punto di rinascita, un terreno fertile per la genesi di nuove storie e significati.

Mares intende catalizzare l’attenzione su un patrimonio storico-artistico straordinario, creando ponti tra il mondo dell’arte contemporanea e la comunità locale, favorendo un dialogo aperto e partecipativo.

Il programma di residenze accoglierà artisti e curatori emergenti, operanti in ambiti diversi come le arti visive, la performance, il video, l’arte digitale, la critica e la curatela, promuovendo un approccio multidisciplinare e inclusivo.

La risposta alla prima edizione, con oltre 400 candidature provenienti da più di 40 nazioni, testimonia l’interesse suscitato da questo progetto innovativo e la sua capacità di attrarre talenti da tutto il mondo, contribuendo a posizionare il territorio alessandrino come un punto di riferimento per la scena artistica contemporanea.
L’obiettivo è creare un ecosistema artistico vibrante, capace di generare nuove opportunità per gli artisti e arricchire l’esperienza culturale della comunità.

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