sabato 13 Settembre 2025
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Aosta

Valle d’Aosta: Agosto da record, caldo estremo e siccità

Agosto 2024 si è rivelato un mese che incarna con particolare intensità le alterazioni climatiche in atto, soprattutto nella Valle d’Aosta.

I dati raccolti dal Centro Funzionale regionale testimoniano un’anomalia termica significativa, ben al di sopra delle medie degli ultimi trent’anni (1991-2020), con un incremento stimato intorno a +1,5°C.

Non si tratta, tuttavia, di un evento isolato, bensì di una prosecuzione di una tendenza consolidata negli ultimi dieci anni, che vede i mesi estivi sempre più caratterizzati da un’elevata frequenza e intensità delle ondate di calore.

Le temperature massime hanno superato i livelli abituali in ogni altitudine.
All’aeroporto di Saint-Christophe, la colonnina di mercurio ha raggiunto la vertiginosa quota di 38,3°C il 10 agosto, preceduta da una sequenza di nove giorni consecutivi con temperature superiori ai 35°C, un’anomalia che mette a dura prova l’adattamento della vegetazione e degli ecosistemi alpini.
In alta quota, sul Monte Saxe, a Courmayeur (2.110 metri), la temperatura ha toccato i 26,2°C, un valore inusuale che riflette una riscaldamento generalizzato che interessa anche gli ambienti più elevati, tradizionalmente più freschi e umidi.

Parallelamente all’eccezario caldo, si è verificata una marcata carenza idrica.
Le precipitazioni sono risultate inferiori alla media stagionale, accumulando solo 62 millimetri di pioggia contro i 84 previsti.

Questa diminuzione della pluviometria ha impatti diretti sulla disponibilità di risorse idriche, come evidenziato dal calo delle portate della Dora Baltea, un fiume cruciale per l’approvvigionamento idrico e l’agricoltura locale.

La concentrazione delle precipitazioni nel settore sud-orientale, al confine con il Piemonte, suggerisce una variabilità regionale nella distribuzione delle risorse idriche, esacerbata dalle condizioni climatiche generali.
Questo scenario composito di caldo estremo e siccità prolungata non è semplicemente un evento atmosferico passeggero.
Esso rappresenta un campanello d’allarme che evidenzia la crescente vulnerabilità del territorio alpino ai cambiamenti climatici.

L’aumento delle temperature e la diminuzione delle precipitazioni hanno ripercussioni significative sull’ambiente, sull’agricoltura, sul turismo e sulla gestione delle risorse idriche.
È necessario, pertanto, un approccio integrato e proattivo, che preveda misure di adattamento e mitigazione, volte a ridurre la vulnerabilità del territorio e a garantire la sostenibilità delle attività economiche e sociali nel lungo periodo.
La comprensione dei meccanismi alla base di queste anomalie climatiche e la promozione di pratiche di gestione del territorio più resilienti sono elementi chiave per affrontare questa sfida complessa e garantire un futuro sostenibile per la Valle d’Aosta.

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