sabato 13 Settembre 2025
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Morte Marchionni, escluse le tossicità da gas: nuove piste nell’indagine

Le analisi preliminari sui campioni prelevati dalle cavità aerate rinvenute a bordo dello yacht “Koregrafia”, l’imbarcazione da diciassette metri in cui ha perso la vita Giovanni Marchionni, hanno escluso la presenza di monossido di carbonio e acido solfidrico.
La notizia, giunta in via non ufficiale dai laboratori di Treviso, viene confermata dall’avvocato Giampaolo Murrighile, che assiste i proprietari dell’imbarcazione insieme al collega Sebastiano Giaquinta.
L’assenza di questi gas, potenzialmente letali, apre nuove prospettive nell’indagine sulla tragica scomparsa del giovane ventunenne originario di Bacoli.
Inizialmente, la teoria di un avvelenamento da gas tossi, derivante da un malfunzionamento degli impianti di bordo, aveva assunto una certa rilevanza, complice la natura stessa delle cavità in cui i gas si sarebbero potuti accumulare.

L’esclusione di monossido di carbonio e acido solfidrico, tuttavia, non risolve il mistero, bensì ne restringe il campo delle ipotesi.

I primi accertamenti avevano già suggerito una direzione simile, ma la necessità di conferme definitive aveva mantenuto viva l’incertezza.

Ora, questa nuova comunicazione, seppur preliminare, rafforza l’ipotesi che la morte di Marchionni non sia stata causata da un’intossicazione gassosa.
L’avvocato Murrighile sottolinea un dato particolarmente interessante: la presenza di idrogeno all’interno della batteria, in quantità del tutto compatibile con un processo di ricarica.
Questo elemento suggerisce che gli impianti elettrici dell’imbarcazione stessero funzionando regolarmente, escludendo, almeno in via preliminare, guasti o malfunzionamenti che avrebbero potuto generare gas tossici.
La questione cruciale ora si sposta verso l’analisi di altri fattori che potrebbero aver contribuito alla morte del giovane.

Si dovrà considerare attentamente la possibilità di cause naturali, incidenti, o, ancora, di dinamiche inattese che abbiano portato a una situazione fatale.

L’indagine, quindi, si concentrerà ora su ulteriori accertamenti, escludendo la pista del veleno gassoso e aprendo nuovi interrogativi che richiederanno una profonda e meticolosa indagine per accertare la verità e fare luce sulla scomparsa di Giovanni Marchionni.

La necessità di un quadro completo, che tenga conto di tutti gli elementi a disposizione, rimane prioritaria.

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